Meloni all’Onu: dall’Ucraina a Gaza, un discorso a tutto campo

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NEW YORK – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pronunciato ieri all’Assemblea generale delle Nazioni Unite un discorso di 16 minuti, in italiano, toccando molti dei principali scenari di crisi internazionale.

Sul conflitto in Ucraina, Meloni ha condannato l’aggressione russa: «La Federazione Russa, membro permanente del Consiglio di Sicurezza, ha calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’integrità di uno Stato sovrano». Secondo la premier, la guerra in Ucraina ha scatenato «effetti destabilizzanti oltre i confini del Paese» e dimostra «l’incapacità delle Nazioni Unite di garantire sicurezza e pace».

Sul Medio Oriente, Meloni ha espresso critiche anche a Israele: «Ha superato il limite con una guerra su larga scala che colpisce la popolazione civile palestinese», ma ha ribadito che «chi ha scatenato il conflitto, Hamas, non può essere premiato». L’Italia sostiene la prospettiva dei due Stati, con precondizioni: rilascio degli ostaggi israeliani e esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo nel governo palestinese. «Israele non può impedire che nasca uno Stato palestinese né costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania», ha aggiunto.

Altro tema centrale è stata la riforma delle Nazioni Unite. Meloni ha definito il multilateralismo e la diplomazia «parole vuote senza istituzioni che funzionino» e ha chiesto un sistema più rappresentativo ed efficiente, senza nuovi seggi permanenti. «Ottant’anni dopo la nascita dell’Onu – ha detto – ci dobbiamo chiedere: ci siamo riusciti? La risposta è impietosa».

Infine, la premier ha criticato le politiche green insostenibili, accusate di danneggiare le economie di Europa e Stati Uniti, e ha chiesto un aggiornamento delle convenzioni su migrazione e asilo, giudicate «non più attuali».

Meloni ha concluso evocando un mondo «sospeso tra guerra e pace», citando Papa Francesco sulla «terza guerra mondiale a pezzi» e San Francesco, «il più italiano dei Santi», e sottolineando che oggi si contano «56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale».