Rsa 'Villa Santa Maria di Pulsano', Splendido: “Emerge un sistema politico-morale sul quale non si può più restare in silenzio”
BARI - “Dalle conversazioni riportate dall’articolo dell’“L’Attacco” in merito alla Rsa ‘Santa Maria di Pulsano’ di Monte Sant’Angelo, emergerebbero fatti gravissimi: richieste di assunzioni in Rsa da parte del Partito Democratico, dialoghi tra sindaco, imprenditore, assessore e consigliere che suonano come un palcoscenico dove la salute delle persone diventa merce di scambio politico.
Di fronte a tutto ciò, ho richiesto un’audizione urgente in Regione che coinvolga Damiano Minervini responsabile della Innetec, gestore della Rsa, il direttore generale Nigri, il sindaco d’Arienzo, l’assessore Lea Basta ed il consigliere Antonio Masullo. È indispensabile che siano ascoltati pubblicamente e rispondano su quanto emerso, senza nascondersi dietro silenzi o omissioni.
Questa non è solo una questione amministrativa ma di etica e dignità: non può essere accettato che chi governa consideri le Rsa sistemi da riempire con raccomandati, che le assunzioni vengano “chieste” politicamente e che il merito, la competenza e il bene dei pazienti passino in secondo piano.
Pretendiamo trasparenza, responsabilità, chiarezza nei criteri di selezione. Il pubblico ha il diritto di sapere se dietro a questi atti ci sia un uso scorretto del potere, un favoritismo o peggio. Non basta dire “non sapevamo”: se emergono prove, bisogna assumere le proprie responsabilità morali e politiche”./comunicato
Di fronte a tutto ciò, ho richiesto un’audizione urgente in Regione che coinvolga Damiano Minervini responsabile della Innetec, gestore della Rsa, il direttore generale Nigri, il sindaco d’Arienzo, l’assessore Lea Basta ed il consigliere Antonio Masullo. È indispensabile che siano ascoltati pubblicamente e rispondano su quanto emerso, senza nascondersi dietro silenzi o omissioni.
Questa non è solo una questione amministrativa ma di etica e dignità: non può essere accettato che chi governa consideri le Rsa sistemi da riempire con raccomandati, che le assunzioni vengano “chieste” politicamente e che il merito, la competenza e il bene dei pazienti passino in secondo piano.
Pretendiamo trasparenza, responsabilità, chiarezza nei criteri di selezione. Il pubblico ha il diritto di sapere se dietro a questi atti ci sia un uso scorretto del potere, un favoritismo o peggio. Non basta dire “non sapevamo”: se emergono prove, bisogna assumere le proprie responsabilità morali e politiche”./comunicato
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