Taranto, chiesto il rinvio a giudizio per la morte di Sharon Bonillo


Quattro persone a processo per l’incidente di via Mediterraneo

La Procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone con l’ipotesi di reato di omicidio stradale in relazione al tragico schianto avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2024 in via Mediterraneo. Nell’incidente perse la vita, dopo alcuni giorni di agonia in ospedale, la 19enne Sharon Bonillo.

Il pubblico ministero Filomena Di Tursi ha chiesto il processo per la conducente 34enne della Fiat 500 su cui viaggiava la vittima e per tre dipendenti del Comune di Taranto – due tecnici e la responsabile del servizio di manutenzione stradale. La prima udienza è fissata per il 4 novembre.

Secondo le ricostruzioni, quella notte la Fiat 500 viaggiava oltre i 100 km/h, nonostante il limite di 50. L’auto avrebbe urtato un’Opel Corsa durante un sorpasso azzardato senza rispettare la distanza laterale, per poi finire fuori strada e schiantarsi contro un palo dell’Enel.

La violenza dell’impatto fu devastante: Sharon riportò traumi gravissimi e morì tre giorni dopo il ricovero. Per la Procura, oltre alla condotta della conducente, anche il posizionamento del palo – a meno di due metri dalla carreggiata e privo di protezioni – avrebbe rappresentato una concausa determinante della morte della giovane.

Un dettaglio drammatico: Sharon non conosceva l’autista della 500. Dopo aver partecipato a una festa, aveva accettato un passaggio per tornare a casa.