Antonio La Piccirella torna a Bari dopo il fermo a Gaza: “Non possiamo dimenticare chi è ancora lì”


BARI - È arrivato ieri pomeriggio a Bari, in treno da Roma, Antonio La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla trattenuto nei giorni scorsi in Israele durante la missione umanitaria a Gaza.

All’arrivo, ad accoglierlo c’erano i genitori, il fratello, una delegazione del Comune e numerosi sostenitori della causa palestinese, tra applausi e cori come “Palestina libera”.

Non sono ancora riuscito a riposare – ha dichiarato La Piccirella – abbiamo ancora delle persone lì e stiamo facendo pressione perché vengano rilasciate al più presto. Questo è anche il motivo per cui non abbiamo firmato il rimpatrio: volevamo rimanere e avere un occhio su chi proveniva dai Paesi più a sud, spesso senza rapporti con Israele”.

L’attivista ha poi denunciato la situazione in Palestina: “Siamo nelle fasi conclusive di questo genocidio, della svendita totale della Palestina agli Stati Uniti. È spaventoso vedere come diritti inalienabili vengano trattati come merce di scambio”. La Piccirella ha aggiunto che con loro erano presenti anche europarlamentari e parlamentari di Portogallo, Spagna e Francia, che ora attiveranno procedure per denunciare quanto accaduto.

Sulle istituzioni italiane, La Piccirella è stato critico: “Dal governo italiano non abbiamo avuto sostegno: non ci hanno pagato neanche il volo di ritorno. Ne sono contento: non volevamo una protezione simbolica o paternalistica, ma la tutela del diritto internazionale. Non vogliamo essere strumentalizzati da un governo irresponsabile”.

Il rientro di La Piccirella a Bari segna una parentesi, ma l’attivista rimane concentrato sulla difesa dei diritti dei partecipanti alla Flotilla ancora trattenuti e sulla denuncia delle condizioni in cui si trova la popolazione palestinese.