Ponte sullo Stretto, Palazzo Chigi convoca riunione d’urgenza dopo il no della Corte dei conti


ROMA – Il governo si mobilita per il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo che la sezione centrale di controllo della Corte dei conti ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull’opera.

Una riunione d’urgenza si è svolta a Palazzo Chigi, con la partecipazione di tecnici, manager e uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato dal vicepremier Matteo Salvini, primo promotore del progetto. L’obiettivo è trovare una soluzione per far partire i lavori.

Secondo fonti di governo, l’ipotesi più probabile è di ritornare in Consiglio dei ministri per approvare nuovamente il progetto, qualificandolo come di interesse pubblico di rilevanza superiore, in modo da permettere l’esecuzione anche senza il visto della Corte dei conti.

Lo scontro politico

Il governo ha reagito duramente, definendo la decisione della magistratura contabile come un’“ennesima invasione dei giudici”. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che le riforme della giustizia e della Corte dei conti saranno la risposta.

Salvini ha attaccato con toni altrettanto duri: secondo il vicepremier, si tratterebbe di una “disperata invasione di campo di casta giudiziaria”, un atto contro il progetto e, a suo dire, contro l’Italia intera. In un’intervista al Corriere della Sera, ha sottolineato come 21 università italiane e studi di progettazione internazionali abbiano lavorato al progetto, sostenuto anche dall’Europa.

“La scelta della Corte non è uno sgarbo alla Lega, ma a tutti gli italiani”, ha affermato Salvini, ribadendo che il progetto comporta miliardi di investimenti e migliaia di posti di lavoro. La sua proposta resta quella di riapprovare il progetto in Consiglio dei ministri e poi al Parlamento, aggirando gli ostacoli sollevati dalla Corte dei conti.

La risposta della magistratura

La Corte dei conti, dal canto suo, ha precisato che il no riguarda esclusivamente profili giuridici della delibera Cipess relativa al Piano economico-finanziario dell’opera, senza alcuna valutazione sull’opportunità o sul merito del Ponte. La magistratura contabile ha ribadito che il rispetto della legittimità è imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica.

Lo scontro politico-istituzionale sembra dunque destinato ad intensificarsi nei prossimi giorni, mentre il governo studia le mosse per far partire i lavori dell’opera simbolo della Lega.