Asl Bari, assegnati 52 nuovi incarichi di medici di famiglia: “Fulcro della sanità territoriale”


BARI
– Rafforzare la sanità di prossimità e garantire una copertura più omogenea del territorio. Con questo obiettivo l’Asl Bari ha assegnato 52 incarichi di medico di medicina generale sui 76 disponibili all’interno del ruolo unico, riuscendo così a coprire la maggior parte delle zone carenti presenti nei distretti sanitari della provincia.

La convocazione si è svolta ieri nella sede della Direzione generale, all’interno dell’Auditorium Arcobaleno, in un incontro che ha rappresentato non solo un passaggio tecnico, ma anche un momento di confronto tra l’azienda sanitaria e i professionisti in arrivo.

Ad aprire i lavori è stato il direttore generale Luigi Fruscio, che ha sottolineato il valore strategico dei medici di famiglia nel sistema sanitario: «I medici di Medicina generale – ha dichiarato – sono i protagonisti dell’assistenza territoriale. La loro presenza capillare rende possibile una sanità che accompagna le persone e intercetta i bisogni prima che diventino emergenze. Ogni nuovo incarico avvicina i servizi alle comunità e rafforza il patto di fiducia con i cittadini. È un’alleanza a tre fra strutture Asl, medici di famiglia e cittadini».

Il processo di conferimento è stato organizzato e diretto dalla direttrice dell’Area Gestione Risorse Umane, Annamaria Quaranta, affiancata dai funzionari dell’Unità operativa Personale Convenzionato, che hanno gestito lo scorrimento delle graduatorie, assicurando trasparenza e correttezza dell’intera procedura. Un lavoro complesso che si inserisce nella più ampia programmazione del personale e nella risposta alle esigenze dei distretti.

I professionisti selezionati entreranno in servizio nel ruolo unico che integra le funzioni della Medicina generale e della Continuità assistenziale. Opereranno nelle sedi territoriali, nei Presidi Territoriali Assistenziali e nelle AFT, contribuendo a migliorare la presa in carico dei pazienti con patologie croniche, a ridurre gli accessi impropri ai Pronto soccorso e a favorire percorsi sanitari più rapidi, coordinati e appropriati all’interno della rete sanitaria.

Nel medio periodo, questo potenziamento è destinato ad avere effetti positivi anche sulle liste d’attesa e sulla capacità del sistema di intercettare precocemente i bisogni di salute delle comunità. L’ingresso dei nuovi medici di famiglia rappresenta dunque un tassello essenziale nel processo di rafforzamento della sanità territoriale, sempre più centrale nelle politiche sanitarie regionali e nazionali.