Al via la rinascita del Museo del Territorio di Foggia
FOGGIA - Dalla progettazione al cantiere. Mercoledì scorso è stata una data importante per la storia del Museo del Territorio di Foggia. Sono stati infatti consegnati i lavori per avviare il cantiere di restauro e poi il riallestimento dei percorsi museali, frutto di una riprogettazione in cui memoria e innovazione si incontrano per costruire una nuova visione culturale e partecipata, capace di intrecciare tradizione locale, progettualità europea e identità mediterranea contemporanea. A coordinare il tutto, in qualità di stazione appaltante, l’Asset - Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio, nell’ambito di un accordo quadro col Dipartimento regionale Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio.
Un percorso di rigenerazione nato da una visione integrata che unisce, in un unico processo di innovazione, interventi infrastrutturali e di rifunzionalizzazione della sede con il ripensamento dei contenuti (in co-progettazione con enti e istituzioni territoriali) e del sistema allestitivo: un complesso di interventi per un importo totale di oltre 2 milioni di euro. Obiettivo: restituire alla comunità un luogo rinnovato non solo negli spazi, ma soprattutto nel modo di vivere, raccontare e condividere la cultura e il territorio.
I lavori
La prima fase prevede l’apertura del cantiere - lavori assegnati da bando alla Lacogeit Srl di Bisceglie - nella sala principale e negli spazi per uffici e vani di servizio. Si concluderà entro giugno 2026, sostenuta dalle risorse del Dipartimento a valere sui fondi PNRR (Missione 1, Componente 3, Misura 1, Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”, per un importo di 500.000 euro) e sul Progetto strategico Creativity Cultural & Creative Industries for a South Adriatic Identity, finanziato dal Programma Interreg IPA South Adriatic 2021–2027, che cofinanzia l’iniziativa con 504.600 euro. A ruota seguirà la seconda fase, comprendente le sale restanti e il chiostro interno.
Dunque, il Museo diventa un laboratorio di innovazione culturale, dove gli investimenti materiali si integrano con le azioni immateriali della cooperazione europea per dare vita a un modello fondato su identità mediterranea condivisa, partecipazione e accessibilità . L’intervento mira infatti anche a migliorare l’accessibilità fisica e cognitiva, rendendo il Museo un ambiente più accogliente, inclusivo e capace di rispondere ai bisogni di tutti i visitatori, con particolare attenzione alle persone con disabilità o esigenze specifiche: un investimento che non si limita all’adeguamento fisico degli spazi, ma si traduce in una nuova esperienza di visita, più immersiva, partecipata e contemporanea.
La struttura
Il Museo del Territorio sorge nel centro della città , in via Arpi; fu istituito nel 1998 - e ampliato nel 2022 - in un’ala dell’ex convento di S. Agostino, risalente alla prima metà del XIII secolo. Ad oggi occupa gran parte del piano terra dell’edificio, la cui restante parte, con il primo piano, sono suddivise tra Università di Foggia e Soprintendenza dei Beni culturali. Diretto da Gabriella Berardi, il Museo è parte del Polo biblio-museale di Foggia e capofila della rete museale AltApulia recentemente istituita dalla Regione.
La co-progettazione
In questo processo di rinnovamento, nei giorni scorsi il Museo ha ospitato istituzioni, scuole, operatori turistici, realtà culturali e sociali, insieme a persone direttamente impegnate nei temi dell’accessibilità e della partecipazione, per un laboratorio di co-progettazione volto a condividere la nuova identità e il futuro riallestimento. Attraverso workshop tematici e attività collaborative, è sorta una mappa di idee e connessioni, confermando il forte desiderio di raccontare l’intero territorio foggiano attraverso le storie di chi le abita, restituendo un mosaico di esperienze autentiche, spesso lontane dalle narrazioni ufficiali. Tra i temi principali emersi la volontà di raccontare i diversi paesaggi che costruiscono l’identità del territorio, di riscoprire il valore educativo e sociale del cibo, l’importanza di recuperare e rendere accessibili i luoghi simbolici e la necessità di coinvolgere i giovani e i nuovi cittadini come protagonisti dei futuri percorsi museali.
I risultati di queste attività sono diventati la base di lavoro per il Comitato Scientifico del Museo: da questo confronto tra esperti e comunità locale prenderà corpo il progetto alllestitivo. Suoi perni saranno il sentimento di appartenenza e la memoria condivisa con uno sguardo proiettato verso il futuro, in cui la cultura non è solo conservazione, ma energia viva di coesione, creatività e sviluppo.
