Ilva: "Inizia la via crucis dei lavoratori"

TARANTO. “Il sequestro di aree importanti dello stabilimento Ilva presuppone l’avvio di una sorta di vera e propria Via crucis a carico delle migliaia di lavoratori del siderurgico che da oggi vedono messi seriamente e concretamente in pericolo i propri posti di lavoro”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Futuro e Libertà, Euprepio Curto.
“Non vorrei discutere e commentare il provvedimento della magistratura ionica – continua Curto – ma i provvedimenti di custodia cautelare adottati nei confronti della proprietà e del management Ilva paiono francamente eccessivi e rilanciano con forza l’uso abnorme di uno strumento (la custodia cautelare, appunto!) che da eccezionale e giustificato da specifiche circostanze (pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove) per prassi costante è ormai assimilato ad un non dovuto giudizio preventivo e ad una anticipata espiazione della pena”.
“Fa rimanere invece basiti – aggiunge l’esponente Fli – la posizione ambigua del Presidente della Regione Puglia, Vendola, quando questi dichiara di essere orientato a far costituire come parte civile la Regione Puglia”.
“Forse – incalza Curto – a Vendola sfugge il fatto che se dovessero essere accertati i fatti contestati all’Ilva, sul banco degli imputati dovrebbe sedere anche la Politica regionale che solo negli ultimi mesi pare essersi svegliata da una sorta di sonnambulismo che a lungo l’ha contraddistinta sul tema del rapporto tra ambiente, sviluppo e lavoro. Tant’è che l’intervento della magistratura non potrebbe che essere considerato come una iniziativa di supplenza rispetto all’inerzia delle Istituzioni”.
“Ma in tal caso – conclude Curto – Vendola dovrebbe costituirsi parte civile contro se stesso“./