Ilva: "Inizia la via crucis dei lavoratori"
TARANTO. “Il sequestro di aree importanti dello stabilimento Ilva presuppone l’avvio di una sorta di vera e propria Via crucis a carico delle migliaia di lavoratori del siderurgico che da oggi vedono messi seriamente e concretamente in pericolo i propri posti di lavoro”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Futuro e Libertà, Euprepio Curto.“Non vorrei discutere e commentare il provvedimento della magistratura ionica – continua Curto – ma i provvedimenti di custodia cautelare adottati nei confronti della proprietà e del management Ilva paiono francamente eccessivi e rilanciano con forza l’uso abnorme di uno strumento (la custodia cautelare, appunto!) che da eccezionale e giustificato da specifiche circostanze (pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove) per prassi costante è ormai assimilato ad un non dovuto giudizio preventivo e ad una anticipata espiazione della pena”.
“Fa rimanere invece basiti – aggiunge l’esponente Fli – la posizione ambigua del Presidente della Regione Puglia, Vendola, quando questi dichiara di essere orientato a far costituire come parte civile la Regione Puglia”.
“Forse – incalza Curto – a Vendola sfugge il fatto che se dovessero essere accertati i fatti contestati all’Ilva, sul banco degli imputati dovrebbe sedere anche la Politica regionale che solo negli ultimi mesi pare essersi svegliata da una sorta di sonnambulismo che a lungo l’ha contraddistinta sul tema del rapporto tra ambiente, sviluppo e lavoro. Tant’è che l’intervento della magistratura non potrebbe che essere considerato come una iniziativa di supplenza rispetto all’inerzia delle Istituzioni”.
“Ma in tal caso – conclude Curto – Vendola dovrebbe costituirsi parte civile contro se stesso“./
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Sono l'Amm.re di una Industria del centro Italia, con 25 dipendenti, BEAUMONT, nel settore dei prodotti chimici industriali. Lavoriamo con l'ILVA di Taranto da quando il suo nome era ITALSIDER (IRI). Solamente da quando l'ILVA è passata al gruppo Riva, ho sperimentato una concreta volontà di risolvere i problemi dell'inquinamento atmosferico. Assieme ai dirigenti e capi settori dell'ILVA, abbiamo studiato, messo a punto e brevettato una serie di prodotti chimici per la riduzione delle emissioni atmosferiche e antipolveri. I nostri siggillanti per tombini di carico dei forni, per le porte dei forni, per la riparazione di mini cricche all'interno dei forni e i nostri depolveranti, vengono utilizzati continuamente dai tecnici dell'ILVA con enormi riduzioni dell'emissioni e delle polveri. I nostri laboratori di ricerca sono continuamente all'opera, per trovare prodotti sempre più efficenti allo scopo di migliorare sempre e trovare soluzioni ai problemi dell'inquinamento dell'ILVA. I costi di tale ricerca non sono poca cosa! E' veramente intollerabile che una azienda come l'ILVA che ha dimostrato un notevole interesse e una notevole attenzione alla riduzine dei problemi dell'inquinamento, venga messa in condizioni di non operare per la cicità di alcuni megistrati, che dovrebbero mettere la loro casa a disposizione di quanti potrebbero perdere il lavoro, e non soltanto a Taranto, ma in tutta Italia. Mi auguro, veramente, che il nostro governo intervenga. Mario Catania
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