Brindisi: procuratore, "Mi pare che il vizio di mente salti"
BRINDISI. "Mi pare che il vizio di mente salti". Lo ha detto il procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, in una pausa del processo davanti alla Corte di Assise di Brindisi per l'attentato alla scuola 'Morvillo-Falcone', a proposito del movente che avrebbe spinto l'unico imputato, Giovanni Vantaggiato, a quel gesto folle.
"Noi - ha spiegato - abbiamo riunito a questo anche il processo per l'attentato a Parato. La differenza si nota. Io ho scritto - ha continuato Motta - che si coglie proprio il passaggio dal rapporto individuale, quando se l'e' presa direttamente con Parato, e la risposta indeterminata e quindi terroristica. Lui (Vantaggiato, ndr) aveva identificato un luogo qualsiasi, istituzionale e cioe' la scuola".
Secondo il procuratore "dovrebbe essere attendibile. Oggi, probabilmente, non dira' piu' nulla perche' segue la strada del vizio di mente. Pero', nel momento in cui dice di aver scelto la scuola perche' era la piu' comoda per arrivare e la piu' vicina allo svincolo per la strada diretta a Lecce ed era un posto che conosceva perche' in passato aveva fornito gasolio, oltre al fatto che sentito dal gip, dice di non aver scelto un caserma dei carabinieri poiche' questa e' piu' sorvegliata di una scuola, allora mi pare che il vizio di mente salti".
"La mia impressione, per situazioni che conoscete benissimo, e' che sia tutto artefatto. Si costituisce uno stato di mente tale da poter chiedere l'infermita' mentale". Cosi' il procuratore della Repubblica di Lecce, nella veste di procuratore distrettuale antimafia, Cataldo Motta, ha risposto ai giornalisti a Brindisi, in una pausa del processo davanti la Corte di Assise per l'attentato del 19 maggio scorso in cui perse la vita la studentessa Melissa Bassi, sul comportamento in aula dell'unico imputato, reo confesso, Giovanni Vantaggiato, apparso molto provato dalla detenzione.
L'uomo, infatti, e' molto dimagrito e nelle scorse settimane e' stato trasferito per motivi sanitari dal carcere di Lecce ad una sezione del carcere di Bari meglio attrezzata.
"Noi - ha spiegato - abbiamo riunito a questo anche il processo per l'attentato a Parato. La differenza si nota. Io ho scritto - ha continuato Motta - che si coglie proprio il passaggio dal rapporto individuale, quando se l'e' presa direttamente con Parato, e la risposta indeterminata e quindi terroristica. Lui (Vantaggiato, ndr) aveva identificato un luogo qualsiasi, istituzionale e cioe' la scuola".
Secondo il procuratore "dovrebbe essere attendibile. Oggi, probabilmente, non dira' piu' nulla perche' segue la strada del vizio di mente. Pero', nel momento in cui dice di aver scelto la scuola perche' era la piu' comoda per arrivare e la piu' vicina allo svincolo per la strada diretta a Lecce ed era un posto che conosceva perche' in passato aveva fornito gasolio, oltre al fatto che sentito dal gip, dice di non aver scelto un caserma dei carabinieri poiche' questa e' piu' sorvegliata di una scuola, allora mi pare che il vizio di mente salti".
"La mia impressione, per situazioni che conoscete benissimo, e' che sia tutto artefatto. Si costituisce uno stato di mente tale da poter chiedere l'infermita' mentale". Cosi' il procuratore della Repubblica di Lecce, nella veste di procuratore distrettuale antimafia, Cataldo Motta, ha risposto ai giornalisti a Brindisi, in una pausa del processo davanti la Corte di Assise per l'attentato del 19 maggio scorso in cui perse la vita la studentessa Melissa Bassi, sul comportamento in aula dell'unico imputato, reo confesso, Giovanni Vantaggiato, apparso molto provato dalla detenzione.
L'uomo, infatti, e' molto dimagrito e nelle scorse settimane e' stato trasferito per motivi sanitari dal carcere di Lecce ad una sezione del carcere di Bari meglio attrezzata.
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