Maschere al Carnevale di Venezia |
Si hanno chiari riferimenti di questa festa già in periodo medioevale, i documenti citano atteggiamenti disinvolti, danze scatenate, abbuffate e vere e proprie orgie. Probabilmente prima dell'inizio del divieto religioso, il popolo cercava di dar sfogo ad ogni voglia e soddisfare così ogni capriccio. Le maschere servivano per nascondere la propria identità in modo tale da poter prender parte ad atteggiamenti che spesso cadevano negli eccessi, senza pregiudicare lo status sociale.
A ben riflettere questa festa sembrerebbe avere molto in comune con i festeggiamenti che nell'antica Grecia venivano istituiti in onore del Dio Dionisio, e con i festeggiamenti romani in onore del Dio Saturno, ergo anche il Carnevale conserva chiari ricordi del paganesimo precristiano.
Soprattutto nell'antico impero Romano, i saturnali (così chiamati i festeggiamenti in onore del Dio Saturno) erano molto sentiti e radicati nel popolo.
Feste orgiastiche in cui i ruoli erano sovvertiti ed i servi spesso riuscivano a farsi ubbidire dai padroni. Persino l'imperatore, mascherato anch'egli a dovere e con umili abiti, si univa alle orgie ed ai festeggiamenti, mischiandosi per un giorno al popolo.
Con l'avvento del Cristianesimo tutto mutò velocemente: Papa Gelasio (492-496) ottenne dal Senato di Roma l'abolizione delle feste pagane, tra le quali anche quella sopracitata. Il popolo però non riuscì mai a staccarsi completamente da quella ricorrenza e, se pur con atteggiamenti più composti, la tradizione si è tramandata nel corso dei secoli.
Un carro allegorico del più noto Carnevale pugliese: quello di Putignano |