Michele e Matteo, vogliatevi bene per la Puglia!


di NICOLA ZUCCARO - Quel "quì non c'è una lira per Taranto", pronunciato da Michele Emiliano a margine della firma del Patto per Taranto, ha rappresentato più di ogni altra e precedente dichiarazione, la chiosa sulla freddezza che permane, fra egli ed il Premier Matteo Renzi. Insufficienti si sono rivelati, alla vigilia dell'incontro presso la Prefettura del capoluogo ionico, i buoni uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che invitava il Governatore della Puglia, alle 12 di venerdì 29 luglio 2016, presso il luogo precedentemente richiamato.
Emiliano, si è presentato, ma la freddezza emersa (prima, durante e dopo la firma del Protocollo) e il distacco fisico conservato dallo stesso (mentre era seduto al tavolo e alla luce della ripresa delle telecamere), ha confermato che l'abbraccio sul luogo del disastro ferroviario della Corato-Andria, risalente allo scorso 12 luglio, fra Renzi ed Emiliano (anch'esso documentato dalle foto che hanno fatto il giro sulla rete e sui social) è corrisposto ad una pura e semplice tregua, giustificata dalla luttuosa circostanza. Eppure, con un pizzico di speranza, si poteva e si doveva ripartire da quel momento che, fondato sulla solidarietà espressa dal Premier ai parenti delle 23 vittime, avrebbe dovuto rappresentare la pietra sulla quale poter (ri)costruire quel legame per il quale a perderci, prima ancora che il Partito Democratico e gli schieramenti referendarii per il Sì e per il No, è la Puglia ed il resto dell'Italia Meridionale.

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