I negozi, palchi dell’arte: a Madonnella nasce il Mest

di LUIGI LAGUARAGNELLA - Le idee che nascono dall’impegno quotidiano di commercianti e cittadini, convinti di quel senso di comunità e di partecipazione, possono creare qualcosa di nuovo, un processo di crescita proprio per il territorio che ogni giorno queste persone frequentano e vivono. Tali idee quando diventano realtà, grazie alla collaborazione tra quei commercianti e i cittadini che credono nel valore della cultura e dell’arte come espressione di crescita della comunità, non possono far altro che suscitare la gratitudine, quasi invertendo l’ordine, delle amministrazioni locali. Con la presentazione del “Mest” la presidente del I Municipio Micaela Paparella e l’assessora allo Sviluppo economico Carla Palone hanno, prima di tutto ringraziato gli ideatori di questo progetto che vede coinvolti gli imprenditori, gli artisti, le associazioni del quartiere Madonnella che attraverso un sentimento di coesione e solidarietà hanno aderito a questa iniziativa.

Il quartiere, caratterizzato da una forte impronta multiculturale, multietnica, riesce a riunire le numerose differenze (anche sociali) in un’ottica che parte da un positivo senso di appartenenza dei suoi abitanti, più accentuato rispetto ai baresi degli altri quartieri. In tale contesto, nonostante le comuni difficoltà legate ai servizi e alle inefficienze cittadine, con iniziative “di strada” e “di piazza” che partono proprio dal basso, dai commercianti alle associazioni il quartiere Madonnella insiste nella creazione di una comunità “partecipante”.

II Mest è la sintesi di un percorso germinato due anni fa e che il 29 ottobre renderà il quartiere Madonnella un vero e proprio palco diffuso, un palco all’aperto, una vera fucina d’arte.

Durante l’intera giornata di sabato nelle attività commerciali si avvieranno progetti artistici e culturali di ogni genere. Anche i negozi più improbabili come un giornalaio o un barbiere diventeranno la sede di un’attività culturale. Il progetto Mest è nato soprattutto da tre persone: Luciana Manco, Amleto Melgiovanni e Marco Protano sono riusciti a coinvolgere circa 60 realtà commerciali del quartiere, spinti dall’entusiasmo e dal desiderio di fare del Mest, non solo un appuntamento fisso, ma una possibilità per tanti artisti che, troppo spesso, non trovano spazi d’espressione per poter fare della loro arte un lavoro. E’ la parola “mest”, infatti, a ricordare il valore artistico del lavoro. Il mestiere.  Colui che lo imparava, apprendeva delle competenze, diventando una ricchezza per il territorio. E ovviamente anche l’arte era un mestiere.

Il Mest, miscelando commercianti e artisti intende sottolineare come le abilità, la potenza creativa possano rivelarsi fattori di sviluppo e di sostentamento proprio per quelle persone che le mettono a disposizione di una comunità.

Bar, pasticcerie, botteghe, salumerie, negozi d’ogni genere ospiteranno mostre, workshop, spettacoli di musica, di danza, reading. Si vivrà lo scambio culturale ad ampio raggio: il quartiere Madonnella, oltre ad ospitare gruppi di altre etnie, è la sede di attivi centri di diffusione della conoscenza come la libreria Zaum, la casa editrice Adda. Inoltre il “piazzale” della chiesa di San Giuseppe, ricorda i “ring” delle città del centro Europa, i luoghi di aggregazione per eccellenza. Poi la visuale, oltre i palazzi, del mare aumenta il fascino del quartiere. Il programma del Mest racchiude tutta la vivacità e le sensibilità culturali e sociali che, senza dubbio, arricchiscono queste strade.

Il Mest non ha alcun costo per l’amministrazione pubblica, ma è stato realizzato soltanto con la disponibilità e l’impegno dei commercianti e degli artisti che, grazie a questo grande evento di quartiere possono far parte di un progetto che potrebbe, in futuro, valorizzare proprio il loro…mestiere.

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