Piano di Riordino ospedaliero, “No al ridimensionamento del Ferrari di Casarano”

BARI - Comunicato stampa del consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della Commissione consiliare affari generali e personale.

“Esprimiamo, come Sinistra Italiana, - dichiara Borraccino - netta contrarietà al ridimensionamento dell'Ospedale “Ferrari” di Casarano, previsto nel Piano di Riordino Ospedaliero della Regione Puglia. Dopo i casi limite già noti e da noi affrontati relativi ai presidi ospedalieri di Grottaglie, Triggiano, Molfetta e Di Venere - Bari, non possiamo non accendere i riflettori su quello di Casarano.
Va premesso che il regolamento del Piano di riordino non prevede un vero indirizzo programmatico nel settore sanitario, limitandosi ad una semplicistica elencazione di riduzione di risorse e programmando interventi di accorpamento di ospedali e di chiusure. Il tutto basato solo su principi economicistici.

Quindi Casarano, al pari di quanto accaduto per altri nosocomi pugliesi, - prosegue - è stato considerato come “struttura” da modificare per fini ragionieristici, senza alcuna preventiva condivisione.
Giova preliminarmente ricordare che l'ospedale di Casarano è già di fatto un ospedale di I Livello molto efficiente che nei fatti si é ingiustamente deciso di declassare.

Non emerge un primo dato importante, ovvero che per il 2015, secondo i dati del Centro Regionale Trapianti Puglia, l'Ospedale “Ferrari” è il primo, tra gli ospedali della ASL di Lecce, e il primo tra gli ospedali non dotati di Neurochirurgia dell'intera Puglia, per numero di prelievi di organi e tessuti a scopo di trapianto terapeutico.

Pertanto se per effetto della deliberazione della GR Puglia n.161/2015, il Centro di Rianimazione e Terapia Intensiva del PO di Casarano sarà disattivato, l'attività di prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto sarà difficilmente trasferibile in altre strutture.

Altra scelta nefasta è la disattivazione della Unità di Terapia Intensiva Cardiologica e la mancata integrazione dell'Ospedale di Casarano nella Rete di Emergenza Cardiologica della provincia.
Da ciò ne consegue la mancata previsione di una guardia attiva cardiologica H24. Ad un tratto, la qualità e la sicurezza dell'assistenza ospedaliera in un grosso comprensorio della provincia salentina, tornerebbero indietro di trent'anni.

Altra "perla di saggezza” è rappresentata dalla disattivazione della Neurologia, che sarà trasferita in altro ospedale dove non c'è la Risonanza Magnetica Nucleare, servizio quest’ultimo attivo presso il Presidio di Casarano, dove vengono eseguiti annualmente 500 esami di RMN solo per i pazienti ricoverati in Neurologia. Restando la RMN al “Ferrari” è semplice comprendere che circa 500 pazienti dovranno fare la spola tra l'ospedale dove sarà allocata la Neurologia e il “Ferrari”, tenendo presente che per fare ciò sono normalmente necessarie almeno tre ore per esame, per un totale di circa 1500 ore annue, moltiplicate per 3 (autista, infermiere e medico) fanno circa 4500 ore. Ci sarebbe quindi un utilizzo inappropriato di risorse economiche senza considerare, cosa ancor più grave, i rischi che correrebbero i pazienti.

Inoltre é prevista la disattivazione della Chirurgia Pediatrica col trasferimento presso il PO di Lecce in previsione della costituzione di un Polo Pediatrico Provinciale.

Se tale previsione appare comprensibile, non si comprende invece la concomitante scelta di prevedere altri otto posti letto in una struttura privata accreditata tra l'altro senza prevedere alcun posto letto di terapia intensiva. Appare davvero incomprensibile la soppressione dell'U.O. di Pediatria, che attualmente, con i suoi 12 posti letto, fa oltre 1100 ricoveri annui. La realtà ospedaliera più produttiva nella provincia e una delle più produttive della regione.

Quindi, riassumendo, chiude Rianimazione, UTIC, Neurologia, Urologia e Pediatria, scegliendo di fatto di smembrare un ospedale che era già di I Livello, al quale sarebbero bastati pochissimi posti letto di Oculistica e ORL, complessivamente 10 secondo le stesse indicazioni della Regione Puglia, per renderlo pienamente rispondente a quanto previsto dai dettami del DM70 per la classificazione di I Livello.

Confermo il mio personale impegno, oltre a quello del mio partito, sia in sede politica con la presenza ad iniziative nei vari territori, sia in sede istituzionale, quale componente della Commissione Sanità, a difendere questo ed altri esempi di buona sanità pubblica che inopinatamente saranno penalizzati se non addirittura, in taluni casi, soppressi. Chiedo al presidente/assessore Emiliano: cui prodest?”, conclude Borraccino.

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