OPINIONI. L’Italia? Il Paese del 'Fai da te'

di VITTORIO POLITO - In Italia va prendendo sempre più piede la cattiva abitudine di lasciar correre, ovvero si lascia fare, senza prendere provvedimenti. Così abbiamo avuto qualche anno fa un certo Umberto Bossi, ministro della Repubblica, che farneticava strane idee sulla Padania e criticava l’Italia e il Capo dello Stato; un altro ministro, Roberto Castelli, era in rotta con i magistrati, ecc.

Oggi ci troviamo di fronte ad extracomunitari che continuano ad essere introdotti “ufficialmente” nel nostro Stato con continua e progressiva invasione attraverso le coste italiane, in molti casi abusiva, “importando” nel nostro Paese anche malattie che erano scomparse. Abbiamo le carceri gremite di extracomunitari e continuiamo a sopportare spese per il loro mantenimento. Ma ce li teniamo lo stesso. Ci troviamo un debito pubblico che continua ad essere elevato, ma persiste l’ottimismo dei nostri governanti. La corruzione che raggiunge picchi sempre più alti.

Ci troviamo di fronte a certi docenti universitari che alla stregua di tutti gli altri dipendenti dello Stato dovrebbero dare conto del loro operato, ma non ci sono norme che prevedono il loro controllo. Molti se ne stanno comodamente a casa in tutt’altre faccende affaccendate, delegando gli assistenti a sostituirli. Spesso gli studenti sono lasciati “in balia delle onde”.

Ci troviamo di fronte a parlamentari che prendono fior di quattrini, per stipendi, indennità, vitalizi e prebende varie e non pensano ad altro se non a creare gruppi e gruppuscoli per il potere.

Ci troviamo di fronte a parcheggiatori abusivi che vigili e forze dell’ordine non riescono ad eliminare, ad automobilisti che sempre più numerosi, continuano ad usare il telefonino in auto senza auricolare o viva voce, ignorano divieti di sosta o di parcheggio, semafori, segnaletica orizzontale e verticale, divieti di ogni genere e continuano e commettere infrazioni al codice della strada, ad aggredire vigili e agenti; a proprietari di cani che lasciano sporcare vergognosamente i marciapiedi della città, a cittadini che pretendono di entrare con la propria auto nel Policlinico, ai numerosi nomadi ed extracomunitari che presidiano i semafori della città ed ora anche negozi e supermercati, ma i controllori continuano a “non vedere” ed a non prendere provvedimenti.

Per non parlare dell’Auditorium “Nino Rota” del Conservatorio “Niccolò Piccinni”, che pur pronto non si apre, o del Policlinico di Bari che non ha funzionante la radioterapia e l’acceleratore lineare, nonostante assicurazioni e promesse che si protraggono da quasi un lustro.

Ma in quale Stato o in quale città ci troviamo? Siamo esattamente in uno Stato e, in una città, in cui il “fai da te” impera. Ognuno fa quello che vuole, quando vuole e come vuole. C’è poco controllo? Troppo lassismo? Troppo menefreghismo? Giudicatelo voi e, se potete, fate qualcosa per far migliorare la situazione che va sempre più verso l’assoluto degrado e chissà verso quali altre sorprese. Meditate!

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