Digithon: un incentivo al complesso mondo delle start-up

Le start up italiane si sfidano a colpi di idee: è questa l’idea di fondo che gravita intorno al Digithon, una vera e propria maratona di imprese innovative tenutasi a Bisceglie nei giorni scorsi. Durante questo evento, una platea di esperti nei rispettivi campi ha giudicato incessantemente – per 30 ore di fila – tantissime start up desiderose di mostrare il proprio progetto ad eventuali investitori interessati. Dopo questa estenuante corsa, è stata la start up Busrapido ad aggiudicarsi la vittoria finale del Digithon 2017: non senza difficoltà, e non senza una competizione piuttosto accesa. Ma questo era nell’ordine delle cose, vista la presenza di start up davvero molto interessanti e competitive all’evento.

Digithon 2017: Busrapido vince la maratona
Sono state indubbiamente 30 ore intense, ma anche ricche di colpi di coda dovuti ad alcune idee davvero innovative, che si sono equamente spartite i 5 premi messi a disposizione dagli organizzatori di questa attesissima edizione del Digithon. Ma ad aggiudicarsi il primo premio da 10.000 euro (offerto da Confindustria) è stata la start up Busrapido, autrice di un innovativo motore di ricerca in grado di indicizzare e di offrire in risposta alle query degli utenti tutte le offerte per il noleggio di autobus e di mini-bus dotati di conducente. Ad aver fatto la differenza, i crismi di un’idea che dimostra di poter essere competitiva anche in un mercato già ricco di concorrenti molto agguerriti.

Start up di successo? Siamo solo all’inizio
La vicenda Busrapido può far sembrare il lavoro di una start up semplice, ma in realtà – per sua stessa definizione – una start up ha ancora di fronte a sé tanta strada da percorrere: perché i finanziamenti sono indispensabili per avviare un progetto, ma poi devono essere ripagati da risultati concreti, che possano permettere all’azienda di crescere e di espandere il proprio business. E non sempre è facile farlo da soli, dato che spesso è necessario l’appoggio di uno o più partner commerciali: qui cominciano le difficoltà, perché bisogna sempre analizzare la loro salute finanziaria, prima di aprirgli le porte dell’azienda. Come fare? Oggi non è difficile: grazie a siti specializzati come icribis.it è possibile ad esempio visualizzare i codici RAE delle aziende, così da prendere visione del loro prospetto economico stabilito dalla Banca d’Italia.

Quali sono le altre difficoltà per una start up?
Il reperimento dei finanziamenti, e dei partner commerciali giusti, non è certo l’unica difficoltà che rende sempre molto complesso il successo di una start up, non solo italiana ma in generale europea. Ad esempio, i finanziamenti non devono mai essere sprecati, ma anzi investiti in modo oculato ed in progetti e mercati che possano generare un tornaconto a breve termine, perché una start up non ha le possibilità economiche di attendere i suddetti risultati per un tempo lungo. Inoltre, la stessa definizione del mercato non è mai semplice: individuare una nicchia coerente con un obiettivo, è un’operazione che va affidata agli esperti del settore. Infine, da sottolineare il fattore fidelizzazione: il cliente va prima conquistato e poi tenuto stretto, e questa è una delle difficoltà più grandi.

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