Calo Pil pugliese, Vendola: "Dovuto a scellerate politiche di Tremonti". Palese: la colpa è tua

BARI. Cala del 5% il Pil nel 2009 in Puglia secondo una ricerca Istat e la politica regionale si infiamma di accuse vicendevoli. Il calo del Prodotto Interno Lordo si e' concentrato in Lombardia, regione che da sola produce oltre un quinto del reddito del Paese. Nel 2009 ha segnato un -6,3%, seguita dal -6,2% del Piemonte e dal -5,9% del Veneto e dell'Emilia Romagna. Tra le prime regioni nelle quali e' calata l'occupazione dopo l'Abruzzo, ci sono la Campania (-4%) e la Puglia (-3,5%).
"I dati - commenta Nichi Vendola - fotografano la realta' di un Paese al disastro. La media italiana segnala il 5% di calo del Pil rispetto al 2008. Ancora piu' grave il calo delle regioni del Nord Ovest, locomotive del sistema Italia. La Puglia si attesta con una perdita del 5%, in linea con il livello nazionale, mentre le regioni a perdere poco sono quelle a minore industrializzazione, come il Molise, la Sicilia e la Calabria".
"Le scellerate politiche di Tremonti - incalza il governatore pugliese - non hanno avuto alcuna funzione anticiclica e hanno fatto avviare il paese verso la recessione. E magari i cultori del pallottoliere drogato e bugiardo si dimenticano troppo facilmente alcune cose. Ad esempio che il blocco tremontiano e fittiano dei fondi Fas e dei fondi strutturali pesa per Regioni come la Puglia intorno al 2%. E nel frattempo il Governo centrale, che e' in mano agli stessi Tremonti, Bossi e Fitto, blatera di ponti sullo Stretto e amenita' simili, blocca, ad esempio, la spesa d'investimento per i Comuni virtuosi. Eppure l'80% delle opere pubbliche italiane sono appaltate dai Comuni, siamo di fronte allo squadernamento di una politica economica che non esiste e i dati sono li' a dimostrarlo".
Di parere del tutto divergente è la dichiarazione del capogruppo regionale del Pdl, Rocco Palese: "Il calo drammatico del Pil in Puglia dimostra tre cose: la prima che quella raccontata da Vendola negli ultimi 5 anni e' una Puglia solo virtuale, perche' in quella reale cala il Pil, aumentano la poverta', l'usura, la disoccupazione, la mortalita' delle aziende e crescono le famiglie povere; la seconda e' che quelle portate avanti dal suo Governo e spacciate come misure anticicliche altro non erano che insufficienti e tardivi adempimenti obbligatori, ossia lo stanziamento di fondi comunitari alle imprese; la terza che quando nel 2006 lui aumento' tutte le tasse regionali (Irap, Irpef, tassa sulla benzina, sul gas metano e sul conferimento dei rifiuti in discarica) aveva ragione Confindustria a prevedere che le maggiori tasse avrebbero provocato in Puglia un calo di almeno un punto e mezzo del Pil. Se il nostro prodotto interno lordo diminuisce, quindi - ha concluso Palese - la colpa non e' solo della crisi nazionale e internazionale, ma anche e soprattutto di un Governo regionale capace di legiferare solo per proprio tornaconto politico elettorale e non per sostenere lo sviluppo delle imprese e delle famiglie pugliesi".