Fiera del Levante, Fitto enuncia il piano per il Sud. Vendola: "Vacuità impressionante"

BARI. Sud, questo sconosciuto. Il meridione è stato senza dubbio il tema caldo dell'inaugurazione della 74esima Fiera del Levante di Bari. Sia il leader Sel, Nichi Vendola, che il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, hanno espresso il loro punto di vista sulla questione meridionale, con approcci e soluzioni del tutto divergenti, come era d'altronde prevedibile.
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Dopo il minuto di silenzio chiesto dal sindaco di Bari, Michele Emiliano, per commemorare il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso efferatamente dalla criminalita', ha aperto le danze Raffaele Fitto, mettendo sin da subito i puntini sulle i sul tanto atteso Piano Sud. ''Lo sviluppo del Mezzogiorno figura a pieno titolo tra i fattori di crescita e di competitivita''', ha chiosato Fitto, e se ''finora e' sempre stato considerato un problema'' e' invece ''la vera grande opportunita' di crescita dell'Italia perche' dispone di risorse umane, territoriali e ambientali ancora di tutto rilievo ed essenziali per la crescita''.
Si fonda dunque su otto i capitoli di spesa nei quali concentrare le risorse disponibil il Piano per il Sud del Governo.

PIANO PER IL SUD - Il primo capitolo dell'attesissimo Piano per il Sud, che sarà pronto entro fine anno secondo il ministro, riguarda ''i grandi assi ferroviari che devono riconnettere il Mezzogiorno secondo le direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest''. Fitto ha annunciato che ''le risorse saranno prioritariamente destinate alla realizzazione dell'alta capacita' tra Puglia e Campania, alla velocizzazione della tratta Salerno-Reggio Calabria, al collegamento tra Palermo e Catania''. Nel capitolo rientra anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Secondo capitolo in ordine di elencazione e' ''il miglioramento della formazione dei giovani che deve essere centrale perche' il ritardo del sistema scolastico meridionale nel fornire competenze non e' piu' tollerabile, come indicano le indagini internazionali, nonostante gli sforzi di tanta parte del corpo docente''.
Collegato alla formazione e' il capitolo su universita' e ricerca. ''Il mondo universitario del Sud deve essere sostenuto nella creazione di rapporti sia con le imprese sia con le reti di formazione internazionali per arginare la fuga dei cervelli'', ha detto Fitto. Quarto capitolo riguarda i servizi pubblici locali. ''Permangono condizioni di arretratezza nella qualita' dei servizi pubblici e nella qualita' e quantita' delle infrastrutture. Particolarmente gravi sono le condizioni di funzionamento e di efficienza delle reti idriche e del sistema del trattamento dei rifiuti solidi urbani'', ha detto il ministro citando le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia per la presenza di difficolta'.

VENDOLA: DISCORSO IMPRESSIONANTE PER VACUITA' - Il commento tranchant di Vendola non si è fatto attendere. "Siamo di fronte a un discorso impressionante per vacuita', per riverberi propagandistici''. Con queste pesanti parole di accusa il presidente della Regione Puglia, ha accolto il discorso del ministro. ''Sono 15 anni che, con qualche pausa, il berlusconismo governa questo Paese e siamo sempre alla casella di partenza come nel gioco dell'oca. E' la politica degli annunci'', ha aggiunto.
"Si e' smarrita la nozione del Sud, della sua storia, della sua complessita', del suo respiro italiano, della sua culla mediterranea, della sua antica dimensione europea, della sua permanente vocazione cosmopolita. Una sorta di maledizione lombrosiana ha colpito la nostra terra, risucchiandola nel cono d'ombra dei pregiudizi, degli stereotipi, delle cattive generalizzazioni''.
''E il Sud - ha incalzato il governatore pugliese - e' stato troppo a lungo silente, ostaggio della demagogia nordista, raccontato come fenomenologia del parassitismo e delle mafie, percepito come un vuoto a perdere o come una palla al piede. Noi fortunatamente non abbiamo reagito replicando contro il Nord lo stesso copione, non siamo diventati 'sudisti', anche perche' quel Settentrione lo amiamo, lo abbiamo costruito un po' anche noi con la fatica dei nostri emigranti, ne subiamo il fascino, lo viviamo come l'altra parte di noi stessi''.

FABIO E MINGO ALLONTANATI DALLO STAND - Fabio e Mingo avevano con loro l’ormai noto “provolone” perché volevano consegnarlo a uno degli esponenti politici che stanno per salire sul palco. Non si sa, però, a chi fosse destinato. I due inviati, regolarmente accreditati, sono stati fatti uscire dal padiglione dalla polizia malgrado le proteste del sindaco di Bari, Michele Emiliano che ha definito l'allontanamento «un atto incivile».