Sanità, Tar: Sì a medici obiettori in cosultori
BARI. Il Tar Puglia ha annullato la delibera di giunta regionale del 25 marzo scorso con cui venivano esclusi dalla presenza nei consultori ambulatoriali i medici obiettori di coscienza. Per i giudici amministrativi, il provvedimento viola il principio costituzionale di eguaglianza, oltre che i principi posti a fondamento dell'obiezione di coscienza.
Secondo il Tar, che ha accolto il ricorso di un gruppo di medici obiettori nonchè del Forum delle associazioni e movimenti di ispirazione cristiana operanti in campo socio sanitario e del Movimento per la vita, la presenza o meno di medici obiettori all'interno dei consultori è "assolutamente irrilevante", poichè all'interno degli stessi "non si applica l'interruzione volontaria di gravidanza per la quale unicamente opera l'obiezioni di coscienza".
Tuttavia, i giudici chiariscono che "anche il medico obiettore legittimamente snerito nella struttura del consultorio è comunque tenuto all'espletamento di quelle attività istruttorie e consultive (come il rilascio dell'attestato di gravidanza)" previste dalla legge.
FORUM ASSOCIAZIONI FAMILIARI PLAUDE SENTENZA - Il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia plaude alla sentenza dei giudici del Tar della Puglia.
“Nel definire come illecita la prevista esclusione dei medici obiettori di coscienza dai Consultori Familiari – ribadisce ancora una volta il Presidente del Forum regionale delle Associazioni Familiari, Lodovica Carli –, la sentenza in qualche modo invita la Regione Puglia a farsi garante dell’integrale applicazione della Legge 194, in particolare di quella sua parte dedicata agli interventi che l’equipe consultoriale è chiamata a mettere in atto per aiutare le donne a superare le cause che le inducono a chiedere l’IVG; ciò sarà più facilmente perseguibile anche grazie alla collaborazione con le associazioni e gli organismi di volontariato presenti sul territorio e disposti a sostenere le donne durante la gravidanza e dopo il parto, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale.
Ci auguriamo, conclude la presidente del Forum, che la Regione voglia finalmente impegnarsi, in stretta collaborazione con le Associazioni Familiari, nella elaborazione e nel perseguimento di efficaci politiche regionali a tutela della maternità e della vita umana nascente, per sostenere concretamente le famiglie che si fanno carico dell’accoglienza di ogni vita umana, a cominciare da quelle in maggiore difficoltà”
Secondo il Tar, che ha accolto il ricorso di un gruppo di medici obiettori nonchè del Forum delle associazioni e movimenti di ispirazione cristiana operanti in campo socio sanitario e del Movimento per la vita, la presenza o meno di medici obiettori all'interno dei consultori è "assolutamente irrilevante", poichè all'interno degli stessi "non si applica l'interruzione volontaria di gravidanza per la quale unicamente opera l'obiezioni di coscienza".
Tuttavia, i giudici chiariscono che "anche il medico obiettore legittimamente snerito nella struttura del consultorio è comunque tenuto all'espletamento di quelle attività istruttorie e consultive (come il rilascio dell'attestato di gravidanza)" previste dalla legge.
FORUM ASSOCIAZIONI FAMILIARI PLAUDE SENTENZA - Il Forum delle Associazioni Familiari di Puglia plaude alla sentenza dei giudici del Tar della Puglia.
“Nel definire come illecita la prevista esclusione dei medici obiettori di coscienza dai Consultori Familiari – ribadisce ancora una volta il Presidente del Forum regionale delle Associazioni Familiari, Lodovica Carli –, la sentenza in qualche modo invita la Regione Puglia a farsi garante dell’integrale applicazione della Legge 194, in particolare di quella sua parte dedicata agli interventi che l’equipe consultoriale è chiamata a mettere in atto per aiutare le donne a superare le cause che le inducono a chiedere l’IVG; ciò sarà più facilmente perseguibile anche grazie alla collaborazione con le associazioni e gli organismi di volontariato presenti sul territorio e disposti a sostenere le donne durante la gravidanza e dopo il parto, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale.
Ci auguriamo, conclude la presidente del Forum, che la Regione voglia finalmente impegnarsi, in stretta collaborazione con le Associazioni Familiari, nella elaborazione e nel perseguimento di efficaci politiche regionali a tutela della maternità e della vita umana nascente, per sostenere concretamente le famiglie che si fanno carico dell’accoglienza di ogni vita umana, a cominciare da quelle in maggiore difficoltà”
