Test ammissione Università, Petrocelli: "Pienamente soddisfatto"
BARI.''Sono pienamente soddisfatto: i giovani hanno potuto sostenere le prove avendo chiara comprensione della serieta' del nostro impegno''. Lo ha detto il rettore dell'Universita' di Bari, Corrado Petrocelli, commentando l'andamento delle prove di ammissione alle facolta' a numero chiuso che sono cominciate il primo settembre scorso e si concluderanno il 20. Finora si sono sottoposti al test d'accesso oltre 11.500 studenti.
"I giovani hanno potuto sostenere le prove avendo chiara comprensione - ha spiegato Petrocelli - nel loro primo impatto con il mondo universitario, della serietà del nostro impegno e verificarlo nel concreto. Non abbiamo nessuna compiacenza per la spettacolarizzazione degli avvenimenti né intendiamo sottolineare gli aspetti tecnico-operativi, anzi noi ci auguriamo già dal prossimo anno, intervenute le opportune innovazioni legislative, di poter semplificare e perfezionare gli accessi alle Facoltà".
"Ma l’Università - aggiunge - aveva risentito di troppa faciloneria e lassismo e non aveva garantito trasparenza e certezza, così creando, proprio nei giovani, quel malessere contro le Istituzioni che diventa comportamento della società civile nel Mezzogiorno.
Non abbiamo avuto esitazioni perciò a fare il massimo sforzo per garantire la moralità delle prove. Perché questo è il vero messaggio che vogliamo dare ai giovani. L’Università - precisa il rettore - è un percorso di studio che sin dai primi passi deve essere segnato da rigore ed impegno".
"Sappiamo che siamo noi docenti per primi a dover rispettare questo impegno: dobbiamo darvi tutto il nostro sapere eppure - conclude - al tempo stesso dobbiamo essere capaci di recepire da voi entusiasmo, speranza, fiducia”.
"I giovani hanno potuto sostenere le prove avendo chiara comprensione - ha spiegato Petrocelli - nel loro primo impatto con il mondo universitario, della serietà del nostro impegno e verificarlo nel concreto. Non abbiamo nessuna compiacenza per la spettacolarizzazione degli avvenimenti né intendiamo sottolineare gli aspetti tecnico-operativi, anzi noi ci auguriamo già dal prossimo anno, intervenute le opportune innovazioni legislative, di poter semplificare e perfezionare gli accessi alle Facoltà".
"Ma l’Università - aggiunge - aveva risentito di troppa faciloneria e lassismo e non aveva garantito trasparenza e certezza, così creando, proprio nei giovani, quel malessere contro le Istituzioni che diventa comportamento della società civile nel Mezzogiorno.
Non abbiamo avuto esitazioni perciò a fare il massimo sforzo per garantire la moralità delle prove. Perché questo è il vero messaggio che vogliamo dare ai giovani. L’Università - precisa il rettore - è un percorso di studio che sin dai primi passi deve essere segnato da rigore ed impegno".
"Sappiamo che siamo noi docenti per primi a dover rispettare questo impegno: dobbiamo darvi tutto il nostro sapere eppure - conclude - al tempo stesso dobbiamo essere capaci di recepire da voi entusiasmo, speranza, fiducia”.
