Sarah, il Riesame: Sabrina uccise perchè era ossessionata da Ivano

di Roberta Calò
Anche il Tribunale del Riesame avvalla per Sabrina Misseri, accusata dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi, il movente di gelosia. Sabrina, per i giudici, era «fortemente innamorata, anzi ossessionata» da Ivano Russo che «temeva di perdere ad opera» della cugina. Ma la «goccia, ovvero il punto di rottura che ha fatto scattare» nell’imputata «una forma di rancore nei confronti» della cugina si è verificata quando Sarah riferì al fratello Claudio la confidenza che le fece la cugina su un «rapporto sessuale interrotto» avuto con Ivano. Sabrina infatti agli inizi di sgosto si era spogliata nella macchina di Ivano, il quale rifiutò tale avances: “Ma io - ha riferito lo stesso Ivano agli inquirenti - non convinto della cosa le ho chiesto di rivestirsi, anche in virtĂą del fatto che tenevo molto alla nostra amicizia”. Sabrina aveva raccontato l’accaduto alla cugina; giorni dopo, Claudio, fratello della vittima, parlò dell’accaduto con Ivano temendo che quest’ultimo avesse, come riporta il Tribunale, “ingenerato false aspettative nella cugina”. Ivano chiese spiegazioni a Sabrina dell’accaduto la quale “aveva perfettamente compreso che la delatrice era la cugina”. Peraltro, Sarah era “anche lei interessata ad Ivano e veniva vista come l'antagonista”. Motivo piĂą che plausibile per cui Sabrina era contraria all’idea che Concetta Serrano, madre della vittima, consegnasse il diario della figlia ai carabinieri. “ E' da questo "humus" che scaturisce il delitto della Scazzi”, fanno notare i giudici. Sarah “era una ragazzina (la differenza di etĂ  con la Misseri è importante, 7 anni) che la cugina aveva cresciuto. Ma questo contesto di normalitĂ  è mutato allorchĂ© Sarah da bambina da coccolare era diventata una rivale da controllare. E ciò in quanto, ormai, superata la fase adolescenziale, era affiorata la sua personalitĂ  femminile. La Scazzi - secondo il Tribunale del Riesame - inconsapevolmente si era trasformata in antagonista anche quasi certamente a causa dell'insoddisfazione della ricorrente per il proprio aspetto fisico”. “Appare dunque nitido e preciso il movente del delitto”, Ivano “non voleva neanche piĂą parlare con Sabrina, era irritato perchĂ© la vicenda del rapporto sessuale interrotto era venuta alla luce” avendo Sarah “riferito al fratello Claudio le confidenze della cugina. Conseguentemente, la causa dell'allontanamento della persona da cui la Misseri era stregata era Sarah, la quale peraltro nutriva nei confronti” di Ivano un “analogo sentimento” di cui Sabrina “era ben a conoscenza”.

L'ODG: FERMIAMOCI, FERMATEVI - L’ordine dei giornalisti per voce di Enzo Iacopino dichiara: ”Fermiamoci, fermtevi. Il dolore trasformato in reality; la tragedia di una giovane vita spezzata in terreno per la battaglia dell'audience; una intera comunitĂ  diventata il Paese dei mostri. Dopo l'audio dell'interrogatorio, il video di un sopralluogo nel luogo dell'orrore fatto da Michele Misseri e dagli inquirenti. Manca solo, fuori scena - aggiunge Iacopino - una sala trucco per qualche ritocchino ai protagonisti al fine di evitare che siano spettinati. Sullo sfondo il sorriso dolce di Sarah. E una domanda: qualcuno si vergogna per questa devastazione del diritto di tanti? E qualcuno, oltre all'Ordine dei giornalisti che sta giĂ  valutando varie posizioni, ritiene - conclude - di dovere intervenire per porre fine a questo scempio?”.

LE PERFORMANCES DI MISSERI SUL TG1 - Il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della commissione parlamentare per l'Infanzia, Antonio Marziale, ha dichiarato il 20 novembre: “Oggi, nell'edizione delle ore 13.30, il Tg1 ha trasmesso la performance di Michele Misseri che, nel garage di casa sua e con tanto di corda tra le mani, mostrava agli inquirenti come aveva stretto la corda al collo della nipote”. “Un modo sensibilissimo, quello - prosegue - del servizio pubblico radiotelevisivo, per commemorare la giornata universale dei diritti dell'infanzia. Come se non bastasse, il conduttore ha riferito che il filmato integrale è diffuso sul sito del Tg1. Direi che siamo alla frutta. Il Tg1 non è esente dal rispetto del Codice Tv e Minori e con sentenza numero 6759 del 6 aprile 2004 la Corte di Cassazione stabilisce che la trasmissione di programmi radiotelevisivi di carattere informativo non gode di una particolare e differenziata garanzia rispetto ad altri programmi riconducibili a generi diversi”. “Pertanto, ci troviamo davanti - conclude Marziale - ad una palese violazione che, ovviamente, il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, non avrĂ  visto e su ciò abbiamo ormai fatto il callo. Ma speriamo l'abbia vista il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, supremo garante dei diritti dei cittadini, anche se minorenni e che oggi dovremmo festeggiare. E' mortificante dover constatare che nemmeno in un giorno così solenne per l'infanzia, anche solo emblematicamente, certe logiche cedano il passo”.