Moda: etichette false, come riconoscerle

di Manuela Merico
Quante volte guardiamo le etichette interne quando compriamo un capo di abbigliamento Sicuramente non abbastanza da accorgerci che ultimamente i cinesi hanno inventato una nuova sigla molto simile alla nostra europea (C E) diminuendo lo spazio tra le due lettere (CE) che sta a significare China Export. Una delle tante ingegnose invenzioni del popolo asiatico che confonde i commercianti e gli acquirenti a tal punto da dimenticarsi che C E sta per conformità europea.
Dal primo ottobre 2010, inoltre è stata introdotta la cosiddetta legge Reguzzoni – Versace - Colearo (2624 bis) sull’etichettatura dei prodotti Made in Italy che riguarda i settori calzaturiero, tessile e pelletteria. La legge in questione permette l'applicazione dell'etichetta Made in Italy su un determinato prodotto solo se questo ha subito almeno due fasi di lavorazione in Italia.
La Norma Tecnica Europea EN 23758/93 indica la giusta successione dei simboli da apporre sulle etichette di abbigliamento che è possibile visionare sul link: http://images.bi.camcom.it/f/Varie/Br/Brevettiguidaetichettaturatess
L'etichettatura, quindi, non solo ci aiuta a trovare il capo di qualità ma anche a farlo durare nel tempo con l'opportuno lavaggio e stiratura.