Yara: il sindaco di Brembate, chi sa parli

di Roberta Calò. “La comunità di Brembate Sopra e la famiglia chiedono risposte. Vogliamo giustizia, ma non vogliamo vendetta: quell'animale che ha ucciso Yara deve essere trovato e punito nell'ambito della giustizia. Aspettiamo risposte che speriamo arrivino il prima possibile”: esordisce così il sindaco di Brembate davanti ai giornalisti. “Non crediamo ci sia qualcuno conosca informazioni utili alle indagini e non le riveli - prosegue il primo cittadino -. Non abbiamo fatto un appello a parlare, perchè molte persone di Brembate Sopra spontaneamente di sono fatte avanti e sono sempre state indirizzate a chi di dovere. Noi diamo alle parole il giusto peso e non crediamo che Brembate sia più pericolosa di altre località: la nostra comunità non è nè migliore nè peggiore di altre”. “Siamo in lutto, un lutto serio e contenuto - ha concluso Diego Locatelli - e stiamo valutando con la famiglia e la parrocchia come meglio dare l'ultimo saluto a Yara. Per i funerali non c'è una data: saranno a Brembate Sopra e molto probabilmente all'aperto e su suolo pubblico. Potrebbero essere nella piazza del Comune, nel parco della casa di riposo e alla Cittadella dello sport. Decideremo con la famiglia”.
E poi chiarisce che nella sua comunità non ci sono stati casi di omertà: “Ci sono stati gli appelli, l'invito a rivolgersi alle autorità competenti. Chi pensava di aver visto qualcosa di utile lo ha detto a chi di dovere. Lo ha fatto con riserbo, senza andare a raccontarlo in piazza”.
Intanto si continua ad indagare su i legami tra Yara e un paio di decine tra adolescenti, ragazzi e adulti, persone anche marginalmente presenti nella vita della giovane ginnasta.
“Non ci sono nomi di uomini nel diario di mia figlia, solo figurine appiccicate e le carte delle caramelle che mangia” ha commentato la madre della ragazza; “Non mi ha mai parlato né di un fidanzatino né di un amicizia recente” ha invece commentato l’amica Martina per la quale Yara aveva poco a che fare con Fecebook e con la tecnologia in genere: “Aveva un telefonino vecchio, col display piccolo e i tasti grandi”. L’amica ricorda poi con tenerezza la frase che la compagna le ripeteva sempre: “Se diventiamo campionesse, giriamo il mondo”.
Intanto si continuano a cercare eventuali legami che potrebbero esserci tra Yara Gambirasio ed Eddy Castillo; il ragazzo di origini domenicane di 26 anni era stato trovato morto la mattina del 16 gennaio n via Bedeschi, a Chignolo d'Isola, a soli 300 metri dal luogo in cui è stato ritrovato il cadavere della ragazzina il 26 febbraio scorso. Il ragazzo è stato probabilmente massacrato da botte, calci e pugni. Il ragazzo frequentava la discoteca Sabbie Mobili Evolution dislocata lì vicino. Gli inquirenti non escludono nessuna pista per un caso, come quello della giovane ginnasta, per cui brancola nel buio concordato con quanto sostenuto dal sindaco di Brembate: “Nel frattempo noi rispettiamo il lavoro degli inquirenti e aspettiamo risposte che speriamo arrivino il prima possibile”.
Non mancano, per casi di simile portata, i richiami al rispetto e alla moderazione nella trattazione televisiva degli accadimenti: “Un impegno comune perchè almeno nei giorni del ricordo e del suo funerale Yara sia lasciata in pace e il silenzio prevalga sui registratori dei cronisti, sui flash dei fotografi e sulle luci delle telecamere”, ha esordito Viviana Beccalossi.
“Sono madre di un bambino che è coetaneo di Yara – prosegue l’onorevole del Pdl - , soprattutto dopo il ritrovamento del corpo della ragazza, ho assistito con imbarazzo e preoccupazione all'atteggiamento che giornali, radio e televisioni hanno mantenuto nei confronti di questa tristissima vicenda. Nessuno vuole negare il diritto di cronaca, ma trasformare il luogo di una tragedia in un set cinematografico mi è apparso irriguardoso nei confronti della famiglia Gambirasio e diseducativo verso i nostri figli”. “Non conosco a fondo le regole deontologiche di chi ha il dovere di informare, ma - conclude la Beccalossi- mi auguro che, almeno da qui al giorno del funerale, la notizia non vada oltre il rispetto del dolore di chi ha perso una figlia”.