"Li pappamusci cu li trai" tra fede e tradizione: torna a Francavilla Fontana la processione dei Misteri

di Daniele Martini. "Senza Cristo, vuota è la nostra fede". Con questa frase significativa di Papa Benedetto XVI si potrebbe riassumere quello che è avvenuto ieri sera a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, durante la Processione dei Misteri.
E' stato questo il momento più suggestivo della Settimana Santa, ed è un rito, più unico che raro, che ha profonde radici nel tempo. E’ una teatralità che nelle varie scene ha riproposto la Passione e Morte di Cristo e che ha coinvolto tutti, grandi e piccini, fedeli e turisti, trascinandoli in una partecipazione corale commossa.
Piazza Giovanni XXIII era gremita di folla sin dal primo pomeriggio, nell'attesa dell'uscita delle varie statue, preparate e ornate con fiori e luci. Sulla grande e larga porta della chiesa appare il primo cerimoniere, che, sbatacchiando la trenula, il crepitacolo, annuncia ai fedeli l’inizio della processione.
Le statue portate a spalla rappresentano la Passione di Gesù Cristo ma, particolare attenzione, è rivolta ai crociferi ovvero "pappamusci cu li trai", penitenti vestiti con i camici delle congreghe di appartenenza che, per penitenza e devozione, trascinano pesanti croci preparate o con le travi usate dai muratori per le impalcature nelle costruzioni delle case, o con travi di faggio. Vanno a piedi scalzi e stentano a trascinare la croce.
Alla processione hanno partecipato le varie Confraternite cittadine, ognuna delle quali, con la statua loro assegnata, compie una propria processione con priore, dirigenti e confratelli, nella più ampia processione dei Misteri, che si è conclusa intorno alla mezzanotte.
Per la gente è stato davvero un momento molto sentito. Difficile trattenere le emozioni forti che solo questo evento sa dare.