Aumento Tarsu a Pulsano: per Tar è illegittimo

di Dario Durante. È stato illegittimo l’aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani operata dal Comune di Pulsano a partire dal 2007. È questa l’attesa sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce sul ricorso presentato quattro anni fa da Cosimo Borraccino, attuale consigliere provinciale tarantino in quota “Sinistra, Ecologia e Libertà”.
«Il vertiginoso aumento era solo dovuto per fare cassa – spiega Borraccino che è stato coadiuvato nella vicenda dagli avvocati Giuseppe Mappa e Pietro D’Alfonso – ignorando così i tartassati cittadini che sono stati costretti a pagare delle quote superiori» che «non servivano affatto per coprire le spese sopportate dal Comune per il servizio di raccolta e lo smaltimento dei rifiuti».
Insomma, secondo il TAR, c’è stato un vizio ed eccesso di potere per sviamento della causa tipica poiché quelle somme sono servite soltanto per «esigenze di bilancio corrente comunale al fine di assicurare idonee fonti di finanziamento per le spese a carattere ricorrente».
La magistratura amministrativa ha dunque deciso la illegittimità degli atti per non aver deliberato la tariffa in base agli utenti ed in base alla normativa precisando, inoltre, che il Comune, ogni qualvolta «intenda discostarsi in aumento dai livelli di copertura minima dei costi, deve chiarire le ragioni, i dati e le circostanze che la inducono ad elevare la percentuale di copertura e quindi il carico tariffario sui contribuenti».
L’aumento della Tarsu fu deciso dal commissario prefettizio Sessa all’indomani dello scioglimento del consiglio comunale causato dalla rottura tra il sindaco Guzzone e parte della sua stessa maggioranza di centro sinistra capeggiata proprio da Borraccino.
Adesso, lo stesso consigliere provinciale chiede la restituzione delle somme spettanti ai cittadini che «hanno dovuto corrispondere in questo quadriennio alcune centinaia di migliaia di euro in più all’anno, senza nemmeno ricavarne beneficio circa il miglioramento del servizio di raccolta rifiuti».
Ma, sullo sfondo, ci potrebbe essere la decisione della giunta di centro destra capeggiata dal sindaco Ecclesia di ricorrere in appello al Consiglio di Stato.