“La festa della Madonna” a Barletta: ecco come è cambiata nei secoli
di Nicola Ricchitelli. Per molti oggi l’arrivo della festa patronale, o “Festa della Madonna”, rappresenta un'occasione per staccare la spina e magari passare un week end in qualche nota località balneare. Per altri poi – specie per i tanti adolescenti – la Festa della Madonna” significa giostre o luna park che dir si voglia, e quindi divertimento su questa o quell’altra giostra, l’immancabile panino con wurstel, ketchup e maionese – anche se negli ultimi anni stanno aumentando a dismisura i venditori di panini con kebab – lasciando agli adulti e ai più piccini le bancarelle e la passeggiate sotto le cosiddette luminarie.
Un tempo la “Festa della Madonna” rappresentava anche per la famiglia più povera l’occasione per indossare le immancabili scarpe nuove, nonché vestirsi a festa, consumare un pranzo diverso dal solito, ricevere la visita di amici, nonché concedersi una passeggiata più lunga del solito.
Per i più piccini c'era l’immancabile giocattolo: il parapalle, nonché il giro sulle giostrine, le bibite gassate, torrone, zucchero filato, i lupini, le fave e ceci arrostiti, e altre piccole cose che all’epoca la povertà offriva. Per i più giovani, poi, il divertimento si divideva tra il tiro a segno a premi, le altalene, la spinta di pesi dal basso verso l’alto al fine di misurare la forza muscolare, mentre i più adulti si dilettavano nel lancio di variopinti palloni aerostatici, la corsa nel sacco, l’albero della cuccagna, il palio dei maccheroni con arrampicata su funi cosparse di sego. L’illuminazione poi veniva montata nelle vie principali: corso Vittorio Emanuele, Corso Garibaldi e via Cialdini, dapprima con candelotti in cera; successivamente si iniziarono a montare le prime arcate centrali con gas di acetilene fino ad arrivare ai giorni d'oggi con le decorazioni alimentate dalla corrente elettrica.
Nelle settimane che precedevano la festa non vi era padre di famiglia che non trovasse un lavoro, in quanto molte opere venivano rimandate apposta per dare a tutti la possibilità economica di far festa. Il sarto lavorava fino alle prime luci dell’alba per completare tutti i vestiti a lui commissionati; così faceva il calzolaio, la camicia e il cappellaio i quali lavoravano curvi alla fioca luce del lume alimentato a petrolio: insomma, senza ombra di dubbio la festa rappresentava un occasione per muovere un po’ di finanze nonché gli affari cittadini. Fra le due e le tre di notte venivano accese le batterie con fuochi d’artificio su largo Castello o sulla spiaggia, mentre la popolazione si divertiva consumando pagnotte, angurie, frutta secca e vino rosso nostrano.
Proprio stasera vi sarà un tributo alla festa patronale e alla sua tradizione che forse con il tempo ha perso alcuni valori, visto che è usanza di molti abbandonare la città durante l'evento. Infatti, con alcune gag in vernacolo barlettano, si ripercorrerà in maniera parallela come si viveva la festa patronale con gli usi e tradizioni rivisitate in chiave moderna. Sarà spiegata inoltre come è nata l'usanza della nottata della domenica simbolo giovanile della festa della Madonna.
Il tutto avrà inizio alle ore 21,30 in piazza Aldo moro (ex piazza Roma) con lo spettacolo comico musicale - direzione artistica e presentazione di Giacomo Caporosso – sul palco, per circa due ore e mezzo si esibiranno gli attori comici barlettani tra cui Tonino Acconciaioco e Peppino Dibenedetto, quindi la cover band di Laura Pausini, "Tutte le anime di Laura", area zelig di Trani con Sabino Carlucci e gli sketch degli attori comici barlettani.
Inoltre, alle 20.30 ci sarà l'accensione delle luminarie accompagnata dalle note musicali della banda “W Italia” di Barletta presso il palazzo di città – l’inizio delle celebrazioni della festa patronale qui a Barletta.
Un tempo la “Festa della Madonna” rappresentava anche per la famiglia più povera l’occasione per indossare le immancabili scarpe nuove, nonché vestirsi a festa, consumare un pranzo diverso dal solito, ricevere la visita di amici, nonché concedersi una passeggiata più lunga del solito.
Per i più piccini c'era l’immancabile giocattolo: il parapalle, nonché il giro sulle giostrine, le bibite gassate, torrone, zucchero filato, i lupini, le fave e ceci arrostiti, e altre piccole cose che all’epoca la povertà offriva. Per i più giovani, poi, il divertimento si divideva tra il tiro a segno a premi, le altalene, la spinta di pesi dal basso verso l’alto al fine di misurare la forza muscolare, mentre i più adulti si dilettavano nel lancio di variopinti palloni aerostatici, la corsa nel sacco, l’albero della cuccagna, il palio dei maccheroni con arrampicata su funi cosparse di sego. L’illuminazione poi veniva montata nelle vie principali: corso Vittorio Emanuele, Corso Garibaldi e via Cialdini, dapprima con candelotti in cera; successivamente si iniziarono a montare le prime arcate centrali con gas di acetilene fino ad arrivare ai giorni d'oggi con le decorazioni alimentate dalla corrente elettrica.
Nelle settimane che precedevano la festa non vi era padre di famiglia che non trovasse un lavoro, in quanto molte opere venivano rimandate apposta per dare a tutti la possibilità economica di far festa. Il sarto lavorava fino alle prime luci dell’alba per completare tutti i vestiti a lui commissionati; così faceva il calzolaio, la camicia e il cappellaio i quali lavoravano curvi alla fioca luce del lume alimentato a petrolio: insomma, senza ombra di dubbio la festa rappresentava un occasione per muovere un po’ di finanze nonché gli affari cittadini. Fra le due e le tre di notte venivano accese le batterie con fuochi d’artificio su largo Castello o sulla spiaggia, mentre la popolazione si divertiva consumando pagnotte, angurie, frutta secca e vino rosso nostrano.
Proprio stasera vi sarà un tributo alla festa patronale e alla sua tradizione che forse con il tempo ha perso alcuni valori, visto che è usanza di molti abbandonare la città durante l'evento. Infatti, con alcune gag in vernacolo barlettano, si ripercorrerà in maniera parallela come si viveva la festa patronale con gli usi e tradizioni rivisitate in chiave moderna. Sarà spiegata inoltre come è nata l'usanza della nottata della domenica simbolo giovanile della festa della Madonna.
Il tutto avrà inizio alle ore 21,30 in piazza Aldo moro (ex piazza Roma) con lo spettacolo comico musicale - direzione artistica e presentazione di Giacomo Caporosso – sul palco, per circa due ore e mezzo si esibiranno gli attori comici barlettani tra cui Tonino Acconciaioco e Peppino Dibenedetto, quindi la cover band di Laura Pausini, "Tutte le anime di Laura", area zelig di Trani con Sabino Carlucci e gli sketch degli attori comici barlettani.
Inoltre, alle 20.30 ci sarà l'accensione delle luminarie accompagnata dalle note musicali della banda “W Italia” di Barletta presso il palazzo di città – l’inizio delle celebrazioni della festa patronale qui a Barletta.
