Provincia di Bari: intitolata al prof. Matteo Fantasia la sala consiliare

di Nicola Zuccaro. Da Lunedì 4 Luglio 2011, in occasione dei 150 anni dalla convocazione della prima seduta del Consiglio provinciale, la sala consiliare della Provincia di Bari ha un nome e cognome: si chiamerà Aula Matteo Fantasia. Come per il Consiglio Comunale di Bari, la cui sala è dedicata al giurista e compianto sindaco prof. Enrico Dalfino, anche l'aula del Lungomare Nazario Sauro potrà essere denominata nel ricordo di un altro insigne umanista.
Nato a Conversano da una famiglia di umili e povere origini, Matteo Fantasia fu avviato agli studi grazie all'interessamento di un generoso quanto anonimo docente coversanese. Laureatosi in Lettere a Napoli a seguito della militanza nella FUCI ( I Cattolici Universitarii), Matteo Fantasia conobbe Aldo Moro.
Nacque così quella intensa amicizia personale e politica consolidatasi dopo la tragica parentesi della prigionia (fu internato sino al 1945 in Germania) con la Laurea in Giurisprudenza a Bari perchè affascinato dalle lezioni di Filosofia del Diritto tenute dallo stesso Aldo Moro. Una formazione culturale vasta che integrata da quella spirituale lo portò ad essere anche amato quale docente liceale. Amò la scuola ancor più della politica perchè ritenuta la via maestra per la crescita di un popolo sul piano della coscienza civile e dell'amor patrio. Quest'ultimo sentimento, coltivato anche con qualche lacrima per le sofferenze della prigionia, condizionò la sua voluminosa produzione scritta per la Società di Storia Patria. Fu consigliere provinciale dal 1952 al 1970, e presidente della Provincia dal 1962 al 1970, anno nel quale, con la nascente "Regione Puglia", proseguì la sua carriera politica fra i banchi del Consiglio Regionale. La sua miltanza nella Democrazia Cristiana, anche lungo gli anni del primo Centro-Sinistra Provinciale, lo videro comunque e sempre ispirarsi anche all'insegnamento di Don Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi, che conobbe personalmente nel Congresso della Dc tenutosi a Venezia nel 1949. Convinto meridionalista, tanto da scrivere molto in materia, richiamava nelle vesti del serio studioso l'importanza del Sud nella prospettiva mediterranea e la necessità di emancipazione delle popolazioni pugliesi sul versante dei servizi; in special modo della sanità, di cui fu precursore, pensando l'attuale Istituto Oncologico Giovanni Paolo II e al tempo stesso una specifica politica sanitaria con il coinvolgimento attraverso gli incontri accademici dei docenti, dei luminari della medicina barese e pugliese.