“Un saluto da Giornale di Puglia a… Maurizio Solieri”: lo storico chitarrista di Vasco Rossi tra ricordi, riff e assoli di chitarra


di Nicola Ricchitelli. Una storia che inizia da un disco dei Beatles regalatogli della sorella di ritorno dalla Francia, un viaggio che partito da Concordia sulla Secchia – suo paese natale – tocca prima Napoli nel 1976 e quindi Modena dove avviene il primo incontro con “Il Blasco” quindi insieme raggiunsero la capitale del Nord in Treno dove il rocker di Zocca lo provinò e subito ne intuì il talento.
Una storia che si intreccia con la Steve Rogers Bands assieme ad altri compagni di avventura – tra cui il compianto Massimo Riva – con cui Somieri pubblica ben cinque album.
Con Vasco Rossi contribuisce alla composizione di brani storici, che oltre ad aver fatto la storia del rocker di Zocca, fanno la storia della musica italiana: “Liberi, liberi”, “C’è chi dice no”, “Albachiara”. Un viaggio quello al fianco di Vasco Rossi fatto di andate e ritorni, un primo distacco avviene nel 1988, per dei “cattivi consigli” come ha sempre ammesso, e quindi il ritorno nel 1991, Vasco aprirà spesso i suoi concerti inneggiando al rientro di Maurizio sul palco con lui come al "ritorno del figliol prodigo", in maniera affettuosa.
Un secondo distacco avviene nel 1995, e infine il ritorno in pianta stabile nel 1999 a seguito della morte di Massimo Riva.

D: Un saluto da Giornale di Puglia a Maurizio Solieri – storico chitarrista di Vasco Rossi oltre che della Steve Rogers Band – Maurizio a quanto pare tutto sembra essere iniziato da un disco dei Beatles regalatoti da tua sorella?

R:«Contemporaneamente mi fu regalata una chitarra e mia sorella tornò da Parigi col primo disco dei Beatles: uno shock!»

D: A proposito di dischi, quale il primo che hai acquistato e che sei maggiormente legato?

R:« Credo che il primo fu "Hey Joe" di Jimi Hendrix, ancora adesso un grande classico.

D: La tua prima chitarra è stata una “Eko” una chitarra economica che con 8.000 Lire tua madre ti regalò. Che ricordi hai di quel momento?


R:« Il possesso, finalmente, di un oggetto che avevo tanto desiderato e che aveva uno splendido profumo di legno».

D: Maurizio, cosa significa per te imbracciare una chitarra? E cosa provi nel tenere questo strumento tra le mani? Quale l’assolo e riff meglio riuscito nella tua oltre trentennale carriera musicale?

R:« Tenere in mano il mio strumento è sempre un gran divertimento e un piacere, assoli e riff ne ho fatti tanti, da "Albachiara" a "Liberi,liberi", da "C'e' chi dice no" a "Alzati la gonna"».

D: Il tuo viaggio a fianco di Vasco Rossi dura da oramai 35 anni – tra andate e ritorni vedi il distacco del 1988 e del 1995 – cosa ti lega al “Rocker di Zocca”?

R: «L'amore per la vera musica e il non accontentarsi mai».

D: Maurizio, nei successi di Vasco è inevitabile riconoscerti il ruolo determinante che hai avuto, specie nella composizione di alcuni brani quali Ridere di Te, Dormi e tanti altri ancora. Quale il brano a cui sei maggiormente legato?

R:« "Lo show”».

D: Maurizio, come accennato non solo Vasco, ma anche e soprattutto “Steve Rogers Band” e la carriera da solista, è del 12 Marzo 2010 l’uscita del tuo primo album da solista – Volume One - che esperienza è stata ma soprattutto cosa racconti?

R:«Il disco andrebbe ascoltato, comunque sono pezzi scritti nell'ambito di vari periodi, assolutamente senza cercare un riscontro commerciale perché adesso in Italia vende spesso musica sdolcinata e di plastica, ci sono vari stili che suono da tutta la vita».

D: Tanti gli artisti oltre “Il Blasco” con cui hai collaborato – Massimo Riva, Nomadi, Alberto Fortis – con chi ti piacerebbe collaborare in un prossimo futuro?

R:« Con qualcuno che scriva e canti delle belle canzoni, con dell'energia».

D: Che connotati ha il futuro di Maurizio Solieri?

R:« Il mio presente e il mio futuro è suonare, divertirmi, creare cose nuove e non stancarmi mai di difendere le mie idee».

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