"La Capone si assuma le responsabilità di una legge assurda e incostituzionale"

LECCE. “Comprendo bene il disagio maturato in questa vicenda da Loredana Capone. D’altronde mi sembra chiaro come il sole che una situazione del genere sia indifendibile. Per questo invito la vicepresidente della Regione Puglia ad assumersi tutte le responsabilità delle scelte compiute dalla sua giunta regionale in tema di energie rinnovabili". Lo sostiene l'assessore all’Urbanistica Severo Martini in replica alle dichiarazioni rilasciate dalla vicepresidente della Regione Puglia sulla realizzazione di due impianti fotovoltaici alle porte di Lecce.

"Non si può - aggiunge Martini - tentare di cambiare le carte in tavola chiamando in causa in questa vicenda l’Amministrazione Comunale. Loredana Capone sa bene che quella varata dalla Regione Puglia è una legge assurda, grazie alla quale si è consentito a chicchessia di realizzare un campo fotovoltaico su un terreno agricolo con una semplice Dia (Denuncia Inizio Attività), lo stesso procedimento amministrativo, tanto per capirci, adottato da un normale cittadino che intenda aprire una finestra all’interno della propria abitazione. Una legge, la n.31 del 2008, paradossale, illogica e inammissibile, tanto che la Corte Costituzionale, con un’apposita sentenza nel marzo del 2010, l’ha definita incostituzionale, bocciando sonoramente le politiche regionali in materia di energie rinnovabili".

"Nell’agosto dello stesso anno, - spiega - per evitare che l’Amministrazione Regionale fosse sommersa da risarcimenti milionari da parte delle aziende che avevano avviato l’attività facendo riferimento a quella legge regionale, il governo nazionale è stato costretto ad emanare il cosiddetto decreto salva-Puglia che ha sanato soltanto le situazioni preesistenti, quelle nelle quali le istruttorie erano già state avviate, lasciando intatto il restante dispositivo della Corte Costituzionale".

"Purtroppo, - incalza Martini - Lecce – al pari di numerosi comuni pugliesi – è soltanto una vittima delle scellerate politiche ambientali messe in campo dal presidente Vendola e della sua giunta che hanno finito per devastare il nostro territorio, com’è sotto gli occhi di tutti.
Difendere scelte indifendibili perpetuate dalla Regione Puglia - conclude l'assessore - non è stato un buon esordio per la candidata alla carica di sindaco del Comune di Lecce”.

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