Bari: tentano sbarco ma vengono identificati, arrestata coppia di scafisti ucraini
Ieri l'imbarcazione era alla deriva per la rottura dell'albero maestro e un guasto al motore, e rischiava di affondare al largo della costa barese, e cosi' era stato lanciato l'SOS, raccolto dalla Capitaneria di Porto. Gli stranieri, probabilmente di etnia afgana, sono stati trasferiti al CARA per le procedure di identificazione. L'imbarcazione, probabilmente salpata dalla costa greca, avrebbe navigato per una decina di giorni.
ANCHE DONNA TRA SCAFISTI - Per la prima volta ci sarebbe una donna tra gli scafisti che, secondo la polizia marittima, hanno condotto per mare la barca con quasi settanta immigrati irregolari sbarcati ieri lungo la costa a nord di Bari. La Polmare ha infatti arrestato la scorsa notte un uomo e una donna, entrambi di nazionalita' ucraina, accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo la polizia, ciascun immigrato aveva versato alla coppia 7.000 dollari americani per il viaggio.
I CLANDESTINI - I clandestini sono stati rifocillati e poi trasferiti al Centro di accoglienza richiedenti asilo di Bari per le procedure di accoglienza e identificazione da parte del personale dell'Ufficio Immigrazione della Questura. Difatti, gli agenti, in collaborazione con i militari del Nucleo di Polizia giudiziaria della Guardia Costiera, hanno acquisito indizi di colpevolezza a carico dei due cittadini ucraini.
LA CARRETTA - La carretta del mare era partita verosimilmente dalle coste greche, dopo che l'organizzazione criminale aveva intascato dai migranti la somma di ben 7.000 dollari statunitensi ciascuno. Durante la traversata, durata circa 10 giorni, i clandestini, erano stipati negli spazi sottostanti dell'imbarcazione, costretti a rimanere sottocoperta, in pessime condizioni d'igiene.
La coppia ucraina li avrebbe nutriti con quantita' di cibo esigue, fatte passare attraverso una piccolissima apertura posta sulla parte posteriore del natante. I minori sono stati affidati in strutture locali di accoglienza.