Introna: “Fare della Puglia un giardino per l'intero Paese”

BARI. Puglia giardino d’Italia: un obiettivo per le istituzioni e per l’intera comunità. Nelle parole del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, una lezione di cultura ambientalista e di fiducia nello sviluppo ecosostenibile, in occasione dell’incontro conclusivo del ciclo “Il Giardino Mediterraneo, alla ricerca dell’armonia tra culture, paesaggi, piante, orti, giardini… per un Mediterraneo popolo di giardinieri”, progetto coordinato da Anna Rita Somma, a cura del servizio Biblioteca e comunicazione istituzionale consiliare, diretto da Daniela Daloiso.
“La mancata industrializzazione della Puglia di ieri è stata una fortuna per la Puglia di oggi - ha fatto presente Introna - la distrazione dei governi nazionali ha salvato il nostro territorio, che ha potuto conservare intatto gran parte di un ambiente naturale unico”. Nelle poche occasioni in cui è arrivata, l’industria pesante ha portato danni con pochi benefici: ciminiere, fumi, emissioni inquinanti, sostanze letali, come la diossina, disperse nell’ambiente. Le aree di crisi di Taranto e Brindisi sono “le macerie di uno sviluppo avvelenato e un esempio di quello che avrebbe potuto essere tutta la regione. Sia pure negando a generazioni di giovani la prospettiva di trovare lavoro nelle proprie città – ha continuato il presidente del Consiglio regionale - siamo riusciti a conservare un patrimonio irrinunciabile: la bellezza del nostro ambiente, che stiamo tentando di risanare dove l’industria ha lasciato veleni”.
Introna ha ricordato la legge antidiossina del 2008: “fa scuola in tutta Europa, stiamo mettendo lentamente Taranto in condizione di recuperare i danni del mito dell’industrializzazione, una sfida innanzitutto a noi stessi e poi alla comunità più ampia, compresa l’Unione Europea”.
“C’è uno sviluppo possibile senza mettere a rischio l’ambiente – ha insistito il presidente – passa dalla difesa del territorio, dalla tutela della salute dei cittadini, punta sull’agroalimentare, sul turismo, sul mare pulito, sulla balneabilità. Le risorse della natura, le produzioni tipiche della nostra terra, sono a disposizione della dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità. L’eccellenza dei nostri prodotti agricoli è una leva dello sviluppo regionale”, come riconosce il quinto Atlante delle tipicità agroalimentare andato a ruba nel corso dell’appuntamento.
“La Puglia preferisce i colori alle coltri di smog, preferisce raccontare ecostorie, di meraviglie verdi, come i suoi campi, i giardini, i paesaggi”, negli splendidi scatti di Giovanni Miali proposti nel video “Puglia Terra di Luce”, sempre legato all’iniziativa.
“Ed ora – ha concluso il presidente Introna – siamo impegnati a bloccare rischiosi progetti di sfruttamento del mare per estrarre pochi barili di pessimo petrolio e a fermare l’espianto scellerato degli ulivi monumentali per abbellire le ville del Nord”. La salvaguardia dall’ambiente pugliese, un patrimonio inestimabile, deve mobilitare istituzioni, specialisti, operatori. Anche i cittadini devono sentirsi motivati a trasformarsi in sentinelle volontarie, “per liberare il territorio da tante vergogne e a proteggerlo da tante offese”.