Sarah: l'ultima di zio Michele, uccidere o nascondere corpo? E' la stessa cosa

TARANTO. Di fronte alla nipote che, durante un colloquio in carcere, cerca di convincerlo che l'unico reato da lui commesso, secondo la donna, cioe' la soppressione del cadavere di Sarah Scazzi, era meno grave dell'omicidio, Michele Misseri risponde che ''la stessa cosa e'''.

La donna, Maria Greco, conosciuta come Daniela, replica: ''Non e' vero perche' secondo me e' piu' brutto quando uccidi no?''. ''E' la stessa cosa e''', insiste Michele. Il colloquio risale all'8 novembre del 2010 cioe' pochi giorni dopo la chiamata in reita' della figlia Sabrina, come esclusiva responsabile del delitto della 15enne di Avetrana mentre in precedenza l'aveva chiamata in correita'.

Il passaggio di quel colloquio e' riportato nell'ordinanza con cui oggi il Tribunale del Riesame di Taranto ha rigettato il ricorso presentato dai legali sia di Sabrina Misseri che di Cosima Serrano, imputate di concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Poco prima in parlatorio Michele aveva incontrato la moglie Cosima che lo aveva pressato cercando di fargli cambiare versione in modo da scagionare Sabrina.

Durante il colloquio con la nipote, Michele, dopo una prima fase in cui torna ad autoaccusarsi, alla fine cede, anche incalzato dalla nipote che gli esterna la sua opinione e cioe' che non pensa affatto che lui sia l'autore dell'omicidio.