Settimana corta: è dibattito a Lecce

Il progetto, inserito all’interno dell’Avviso pubblico per il finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione dei Piani dei Tempi e degli Spazi nelle città pugliesi finanziato dalla Regione Puglia, ha come obiettivi principali quelli di restituire centralità alla famiglia aiutando i genitori a passare più tempo insieme ai propri figli, ma anche di attuare un risparmio energetico e di conseguenza un minor impatto ambientale in termini di traffico e consumi derivanti dalla chiusura per un’intera giornata delle scuole.
Ma non basta. Grazie all’introduzione della settimana corta si ottiene anche un beneficio di carattere sociale, diretto principalmente alle famiglie ma anche ai giovani studenti e al loro rapporto con l’istituto scolastico e con l’ente pubblico. L’idea, infatti, è quella di allargare l’attività scolastica nel pomeriggio, rispettando l’autonomia degli istituti e ampliando il dialogo con i dirigenti scolastici della città di Lecce e dell’intera provincia, al fine di continuare a garantire una formazione di qualità e adeguare questo modello a quelli adottati ormai da anni nella maggior parte dei paesi europei e anche in molti centri del Nord Italia.
Durante l’incontro leccese, a cui hanno preso parte anche gli amministratori dei 10 comuni dell’Ambito Lecce 1 (Lecce, San Cesario, Lequile, Surbo, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama, Monteroni, Lizzanello, Cavallino e Arnesano) e i dirigenti dei 37 istituti scolastici coinvolti (rispettivamente 20 di Scuola Primaria e Secondaria di primo grado e 17 di Scuola Secondaria di secondo grado), sono state illustrate le fasi in cui sarà strutturato la studio di fattibilità.