"Manca la Pet, la Regione Puglia paghi"

LECCE. Nuovo grattacapo per la Regione Puglia. La sede di via Capruzzi e' stata condannata da un giudice di pace di Lecce, a risarcire cinque malati oncologici che, nel periodo tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2011, hanno dovuto pagare per sottoporsi alla pet tac, non essendo attivo nell'intera provincia di Lecce alcun macchinario in regime di convenzione.

Il giudice ha accolto il ricorso formulato dai pazienti tramite l'avvocato Massimo Todisco del Codacons, mettendo fine ad una battaglia legale durata diversi mesi. Nello specifico, i malati lamentavano il fatto di aver dovuto pagare cifre tra i 600 e i 1000 euro per effettuare la pet tac presso il centro Calabrese di Cavallino, che per i primi nove mesi del 2011 non ha operato in regime di convenzione con l'Asl.

L'avvocato Todisco aveva evidenziato davanti al giudice come il regolamento regionale imponga la presenza di due Tac (una pubblica e una privata in convenzione) per ogni bacino d'utenza superiore alle 750.000 unita', e come l'inesistenza di entrambe a Lecce avesse determinato "una grave violazione del diritto alla salute". Il giudice, a ottobre, aveva invitato a Lecce per un interrogatorio formale il presidente della Regione, Nichi Vendola, ma gli impegni istituzionali hanno ripetutamente impedito al governatore di presentarsi in aula, per cui il suo interrogatorio e' stato dato come effettuato.

Il direttore generale dell'Asl di Lecce Valdo Mellone, invece, e' stato ascoltato come testimone e ha confermato che, nel periodo in esame, non esisteva nell'intera provincia la possibilita' di effettuare quel tipo di esame gratuitamente. Diverse decine di altri pazienti oncologici, che nei mesi scorsi hanno effettuato la pet tac a pagamento, hanno gia' presentato tramite il Codacons uguale ricorso al giudice di pace.