Sorbitolo killer: indagini concentrate nel Regno Unito. Domani i funerali di Teresa
di Redazione. Saranno celebrati domani alle 15 nella chiesa degli Angeli Custodi a Trani i funerali di Teresa Sunna, la donna di 28 anni morta il 24 marzo scorso mentre si sottoponeva a un test per intolleranza alimentare in un centro diagnostico privato a Barletta. Alla giovane venne data una dose letale di nitrito di sodio prelevata da una confezione etichettata come sorbitolo, un innocuo integratore alimentare.
La sostanza fu somministrata ad altre due donne, salvate con un antidoto al pronto soccorso dell'ospedale di Barletta.
Le due donne sono ancora ricoverate, ma stanno molto meglio. Intanto si concentrano in particolare in Gran Bretagna e in Irlanda gli accertamenti internazionali per individuare in quale passaggio della filiera di produzione e vendita e' avvenuto l'errore che ha portato nitrito di sodio nella sostanza che avrebbe dovuto esser sorbitolo per un test sulla intolleranza alimentare e che ha provocato il 24 marzo scorso a Barletta la morte di Teresa Sunna, di 28 anni, e l'intossicazione grave di altre due donne. Gli accertamenti internazionali sono in corso per ricostruire la filiera commerciale seguita dal sorbitolo prodotto nello stabilimento Cargill di Castelmassa (Rovigo).
Gli inquirenti hanno acquisito la testimonianza dell'amministratore delegato della Cargill che ieri in procura a Trani ha chiarito che la sua azienda non produce nitriti e che le confezioni di sorbitolo che escono dall'azienda rodigina sono consuetamente di 25 chilogrammi, mentre quella giunta a Barletta nello studio diagnostico dov'e' morta Teresa Sunna era di cinque kg.
Il caso del sorbitolo acquistato su Internet che ha provocato il decesso di una giovane donna "e' solo la punta emersa di un grande pericolo in agguato sotto la superficie del web". Questo il parere dell'Ordine provinciale dei medici-chirurghi e odontoiatri di Roma, che lancia anche un appello a tutti i cittadini e un monito ai suoi iscritti: "Nessun medico acquisti medicinali online, dietro la convenienza si celano gravi rischi".
"Quando un medico gli prescrive un farmaco, per il paziente e' un pericoloso azzardo procurarselo attraverso Internet anziche' nell'unico modo sicuro, cioe' in farmacia. A fronte della convenienza economica che i vari siti offrono - evidenzia con preoccupazione Roberto Lala, presidente dell'Ordine capitolino - non c'e' alcuna garanzia sull'efficacia e sulla sicurezza dei farmaci che vengono cosi' venduti e che spesso sono persino falsificati. Pertanto invito tutti i cittadini a evitare sempre di mettersi in un rischio che puo' anche costare la vita".
L'Ordine auspica che l'Italia e l'Europa adottino prima possibile una legge ad hoc, che eventualmente autorizzi il commercio solo mediante siti ufficiali e regolamentati da norme precise, magari collegati direttamente alle stesse case farmaceutiche o alle farmacie. Chiede, inoltre, che il Governo nazionale e l'Aifa promuovano, con la collaborazione degli Ordini dei medici e dei farmacisti, un'apposita campagna d'informazione della popolazione sui rischi connessi all'incauto acquisto di prodotti medicinali sul web.
Le due donne sono ancora ricoverate, ma stanno molto meglio. Intanto si concentrano in particolare in Gran Bretagna e in Irlanda gli accertamenti internazionali per individuare in quale passaggio della filiera di produzione e vendita e' avvenuto l'errore che ha portato nitrito di sodio nella sostanza che avrebbe dovuto esser sorbitolo per un test sulla intolleranza alimentare e che ha provocato il 24 marzo scorso a Barletta la morte di Teresa Sunna, di 28 anni, e l'intossicazione grave di altre due donne. Gli accertamenti internazionali sono in corso per ricostruire la filiera commerciale seguita dal sorbitolo prodotto nello stabilimento Cargill di Castelmassa (Rovigo).
Gli inquirenti hanno acquisito la testimonianza dell'amministratore delegato della Cargill che ieri in procura a Trani ha chiarito che la sua azienda non produce nitriti e che le confezioni di sorbitolo che escono dall'azienda rodigina sono consuetamente di 25 chilogrammi, mentre quella giunta a Barletta nello studio diagnostico dov'e' morta Teresa Sunna era di cinque kg.
Il caso del sorbitolo acquistato su Internet che ha provocato il decesso di una giovane donna "e' solo la punta emersa di un grande pericolo in agguato sotto la superficie del web". Questo il parere dell'Ordine provinciale dei medici-chirurghi e odontoiatri di Roma, che lancia anche un appello a tutti i cittadini e un monito ai suoi iscritti: "Nessun medico acquisti medicinali online, dietro la convenienza si celano gravi rischi".
"Quando un medico gli prescrive un farmaco, per il paziente e' un pericoloso azzardo procurarselo attraverso Internet anziche' nell'unico modo sicuro, cioe' in farmacia. A fronte della convenienza economica che i vari siti offrono - evidenzia con preoccupazione Roberto Lala, presidente dell'Ordine capitolino - non c'e' alcuna garanzia sull'efficacia e sulla sicurezza dei farmaci che vengono cosi' venduti e che spesso sono persino falsificati. Pertanto invito tutti i cittadini a evitare sempre di mettersi in un rischio che puo' anche costare la vita".
L'Ordine auspica che l'Italia e l'Europa adottino prima possibile una legge ad hoc, che eventualmente autorizzi il commercio solo mediante siti ufficiali e regolamentati da norme precise, magari collegati direttamente alle stesse case farmaceutiche o alle farmacie. Chiede, inoltre, che il Governo nazionale e l'Aifa promuovano, con la collaborazione degli Ordini dei medici e dei farmacisti, un'apposita campagna d'informazione della popolazione sui rischi connessi all'incauto acquisto di prodotti medicinali sul web.

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