UIL RUA: dopo le vittorie alle elezioni RSU “è l’ora di rimboccarsi le maniche per il rilancio della competitività dell’ateneo barese”
BARI. “Il risultato ottenuto è figlio di un programma coerente e realista, di un lavoro costante, quotidiano, volto a restituire all’Università di Bari ed al Pubblico Impiego la dignità, l’equità e l’efficienza vacillanti sotto i colpi di una scellerata politica basata solo su tagli e su obiettivi ragionieristici che ormai si perpetua da troppo tempo”.
E’ quanto sostiene Michele Poliseno, Segretario della UIL RUA Università di Bari, alla luce degli ottimi risultati ottenuti alle ultime elezioni per gli RSU dell’Università. La UIL, difatti, è il secondo sindacato più votato, a soli sei punti dallo Snals. Proprio Poliseno, però, è risultato il più suffragato con 138 voti, seguito da un altro candidato UIL, Maurizio Scalise (124).
“Ora – conclude il Segretario della UIL RUA Università di Bari – è il momento di rimboccarsi le maniche e di ripagare la fiducia dei lavoratori, impostando un lavoro mirato al rilancio della competitività dell’Università, che deve ritornare ad essere un risorsa fondamentale per la valorizzazione delle eccellenze cittadine e regionali. Il che passa, necessariamente, attraverso una nuova, più equa e più degna prospettiva occupazionale per i lavoratori del Pubblico Impiego”.
E’ quanto sostiene Michele Poliseno, Segretario della UIL RUA Università di Bari, alla luce degli ottimi risultati ottenuti alle ultime elezioni per gli RSU dell’Università. La UIL, difatti, è il secondo sindacato più votato, a soli sei punti dallo Snals. Proprio Poliseno, però, è risultato il più suffragato con 138 voti, seguito da un altro candidato UIL, Maurizio Scalise (124).
“Ora – conclude il Segretario della UIL RUA Università di Bari – è il momento di rimboccarsi le maniche e di ripagare la fiducia dei lavoratori, impostando un lavoro mirato al rilancio della competitività dell’Università, che deve ritornare ad essere un risorsa fondamentale per la valorizzazione delle eccellenze cittadine e regionali. Il che passa, necessariamente, attraverso una nuova, più equa e più degna prospettiva occupazionale per i lavoratori del Pubblico Impiego”.