Violentò polacca: convalidato a Bari fermo bangladese


BARI. E' stato convalidato stamane dal gip del Tribunale di Bari il fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 23enne, del Bangladesh, che sarebbe responsabile di violenza sessuale che sarebbe avvenuta il 28 febbraio ai danni di una ragazza polacca, residente in Italia. La vittima il 9 marzo aveva segnalato alla polizia la presenza del giovane all'interno di un palazzo di via Sagarriga Visconti.

Il ragazzo bengalese pero', in quella circostanza, e' riuscito a far perdere le sue tracce, infatti gli agenti lo avevano cercato invano. L'altro ieri agenti delle Volanti, mentre transitavano in via Crisanzio, lo hanno notato entrare nel portone di un palazzo. Quindi si e' nascosto dietro un'impalcatura e poi si e' infilato in un piccolo appartamento. Peraltro era sprovvisto di documenti, cosi' e' stato portato in Questura, dove un sovrintendente di polizia lo ha riconosciuto.

Qui sono giunti anche i carabinieri della stazione di Bari Scalo, presso cui era stata presentata la denuncia da parte della ragazza polacca e lo hanno individuato il giovane come autore del grave episodio.

La violenza si sarebbe consumata nella tarda serata del 28 quando il 23enne avrebbe bloccato la vittima vicino alla sua abitazione e, dopo averla spintonata, all'interno dell'androne condominiale, l'avrebbe colpita con diversi pugni e sotto la minaccia di un coltello l'avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale.

Subito dopo, per evitare che la donna chiamasse la polizia per chiedere aiuto, le avrebbe sottratto il telefono cellulare, frantumandolo per terra per poi allontanarsi velocemente. Polizia e carabinieri, sulla base di tutti questi elementi e a causa del concreto pericolo di fuga, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto poi confermato dal gip.

Inoltre, il bengalese risultava gia' destinatario di un ammonimento del Questore di Bari del 22 dicembre scorso in quanto resosi responsabile di atti persecutori nei confronti di una minorenne, oltre ad avere diversi precedenti di polizia su reati di estorsione, false attestazioni sulla propria identita' personale, sottrazione consensuale di minorenne e porto abusivo di coltello. Le indagini sono state condotte dal sostituto procuratore della Repubblica.

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