Bat: l’impegno della Provincia nella lotta alle morte improvvise. “Per salvare una vita non servono super eroi”

di Nicola Ricchitelli. «Ogni anno circa 70mila persone sono vittime di arresto cardiaco improvviso, causando centinaia di morti…»: con queste parole qualche mese fa l’Assessore alle Politiche Sociali per la Famiglia e Pari Opportunità Carmelinda Lombardi spiegava l’adesione della Provincia di Barletta – Andria – Trani alla campagna di prevenzione “Per salvare una vita non servono super eroi” in occasione di un convegno tenutosi a Jesi, dove alla sesta provincia pugliese veniva riconosciuto tra l’altro il merito per l’impegno nella capillare diffusione dei defibrillatori negli istituti scolastici e negli impianti sportivi situati nella BAT.
Le immagini del giocatore del Livorno Piermario Morisini – deceduto proprio per un arresto cardiaco lo scorso 14 aprile durante un match di serie B, Pescara – Livorno – purtroppo non ci abbonderanno mai più, resterà per sempre nei nostri occhi quel voler avere il sopravento su un irrimediabile destino, per tre volte infatti il giocatore amaranto ha cercato di cambiare i connotati ad un destino che sembrava essere scritto, per tre volte ha provato a rialzarsi nel tentativo di riprendersi una vita che aveva deciso di fuggire via. Nella vicenda dello Stadio “Adriatico” di Pescara due sono le parole chiave che si rincorrono nelle cronache di questa vicenda, nello specifico: arresto cardiaco e defibrillatore. L’arresto cardiaco può colpire chiunque, quasi sempre senza preavviso. Se il ritmo cardiaco non viene ristabilito velocemente, la morte sopraggiunge in pochi minuti e danni cerebrali irreversibili possono manifestarsi dopo appena 5 – 6 minuti. L’arresto cardiaco provoca immediatamente uno stato di incoscienza e, dopo qualche secondo, fa perdere alla vittima anche le funzioni respiratorie. Il tempismo dell’intervento è l’unico rimedio possibile per salvare il paziente dal decesso, dal momento che, statistiche alla mano, nel 90-95 % dei casi l’arresto cardiaco porta alla morte. Ma quali le cause che portano all’arresto cardiaco? La causa principale dell’arresto cardiaco è la cardiopatia ischemica, anche se esistono delle cause cosiddette non cardiache, che possono essere a loro volta suddivise in meccaniche (ad esempio tamponamento cardiaco, embolia polmonare, pneumotorace iperteso e altre) e anossiche (ad esempio ostruzione delle vie aeree ed eventi neurologici). Questo tipo di cardiopatia consiste, sostanzialmente, in una diminuzione (provocata generalmente da un’ostruzione) del flusso sanguigno al miocardio, che provoca, a sua volta, uno squilibrio di richiesta di ossigeno da parte del cuore. Per salvare l’individuo si deve procedere con la defibrillazione precoce, che consiste in un ‘scossa’ di corrente elettrica molto forte che permette al cuore di rimettersi in moto. Vitale dicevamo è intervenire immediatamente utilizzando un defibrillatore, che consente al cuore di riprendere un ritmo cardiaco regolare, cosi come ha tenuto a sottolineare l’assessore Lombardi nel corso del convegno di Jesi:« L’obiettivo è fare in modo che ogni cittadino abbia tutta l’assistenza di cui necessita, perché ad un arresto cardiaco si può sopravvivere, ad un soccorso in ritardo no».
 Va ricordato che oltre ai già 100 dispositivi dati in dotazione alle varie strutture del territorio, andranno ad aggiungersi altri 40 apparecchi donati dalle aziende jesine Effe Group e Cometch a sostegno della campagna di prevenzione del melanoma e degli arresti cardiaci, promossa dall’Associazione “Trenta ore per la vita”.
«Per combattere questa annosa piaga, abbiamo dunque deciso di sposare questa campagna di prevenzione, in collaborazione con l’Associazione “Trenta ore per la vita”. Ancora una volta la nostra Provincia non ha avuto un ruolo di semplice comparsa: con ben 40 defibrillatori ricevuti, siamo la seconda Provincia in Italia dopo Piacenza. Un risultato che non può che inorgoglirci perché ci porta ai vertici nazionali della prevenzione, ma che deve soprattutto rappresentare un punto di partenza», questo dunque l’auspicio dell’assessore provinciale Carmelinda Lombardi.