Lo sfogo del dg Garzelli: traditi da atleti come Masiello. E l'ex capitano piange in cella
BARI. La responsabilita' oggettiva costituisce un problema che potrebbe portarci a sanzioni. Tuttavia ipotizzando il reato di truffa, visto il danno di immagine incredibile portato alla nostra societa', sarebbe il colmo subire anche le sanzioni disciplinari. E' il commento a Tgcom24 di Claudio Garzelli, direttore generale del Bari calcio, sullo scandalo calcio scommesse che ha travolto l'ex capitano della squadra pugliese Andrea Masiello, e poi aggiunge: "Ci sentiamo terribilmente traditi da questi atleti, soprattutto da Masiello. Qualcuno ha anche detto che i giocatori erano costretti a scommettere perche' non prendevano gli stipendi dalla societa'. Questo e' falso. Con il reato di truffa ci costituiremo parte civile nel processo perche' ci ha truffato dovra' rispondere con il suo patrimonio. Ho giocato quasi 500 partite da professionista e l'amarezza che provo oggi non e' quella di direttore generale, ma quella di uno sportivo che vede lo scempio del gioco del calcio".
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E' stato ascoltato intanto stamane Fabio Giacobbe, 31enne originario di Grottaglie ma residente a Bari, uno dei due amici di Andrea Masiello arrestati ieri, cosi' come l'ex-difensore del Bari, nell'ambito dell'inchiesta barese sul calcioscommesse. Il suo legale ha detto che nell'interrogatorio Giacobbe ha negato le accuse ammettendo di aver scommesso solo su quattro partite dello scorso campionato e di aver vinto una sola volta. A seguire l'interrogatorio di Giovanni Carella, anch'egli arrestato ieri, mentre per domani e' previsto l'interrogatorio di Andrea Masiello ritenuto a capo dell'organizzazione che avrebbe pesantemente condizionato una serie di partite.
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