Pastore: ok per alloggi popolari, ma che fine hanno fatto Pru, Pirp e Contratti di Quartiere?

BARLETTA. "Ho provato grande soddisfazione quando ieri, in Regione, ho assistito al deposito del progetto definitivo per la costruzione dei 24 nuovi alloggi popolari e condivido questo sentimento con il collega Filippo Caracciolo e con il sindaco di Barletta Nicola Maffei. La mia è una soddisfazione che deriva dal fatto di avere vissuto da protagonista alcuni segmenti della storia di quei 24 alloggi, storia che è legata a quella della 167 di Barletta. Ci sono, però, alcune questioni urbanistiche, che riguardano in generale la città e altre legate a questo stesso progetto dei 24 alloggi, che non sono giunte, come avrebbero dovuto, a compimento.
Per quanto riguarda i 24 alloggi popolari, il progetto definito approvato dal dirigente dei Lavori pubblici Gaetano Pierro e presentato alla Regione, manca del passaggio da scontare in consiglio comunale, così come previsto dalla medesima determina. Quello stesso progetto, inoltre, prevede la realizzazione di box, che per gli alloggi popolari non sono previsti. Si tratta in ogni caso di ostacoli superabili, il primo portando in Consiglio il provvedimento e il secondo prevedendo per quei locali – box l’ubicazione di uffici comunali. Ci sono poi altre questioni.
Nel corso del tempo, l’ubicazione di quei 24 alloggi, è cambiata tre volte, sempre nell’ambito della 167, unica zona edificabile in città. Inizialmente il Comune predispose, come la legge prevede, un’area destinata a case popolari al limite del quartiere Patalini. Quando però la Regione emanò il bando per i Pru, Piani di recupero urbano, il Comune decise di usare quell’area, visto che erano previsti dei finanziamenti, mentre per le case popolari a quell’epoca non ne erano previsti. La possibilità di questi ultimi arriva nel 2009, quando il comune di Barletta partecipa al programma straordinario di Edilizia residenziale pubblica, per 2 lotti pari a 24 alloggi.
Il comune deve allora individuare un’area, che va a prendere in un’altra zona, di fronte al Parco degli ulivi, anche se quell’area era destinata a cooperative edilizie ripescate grazie allo scorrimento della graduatoria quando, con la variante urbanistica fu deciso l’aumento dei lotti per la 167. Quando a gennaio scorso la Regione ha comunicato al comune che i finanziamenti sarebbero arrivati e che l’ente avrebbe dovuto fornirle il progetto definitivo “debitamente approvato”, il Comune non ha potuto sottrarre quei due lotti alla cooperativa cui essi legittimamente spettavano per graduatoria. Si arriva così a oggi e all’ultima ubicazione: i 24 alloggi saranno realizzati pressappoco nell’area in cui si trova il campo nomadi. Ora io mi chiedo, non essendoci terreni liberi a Barletta nella cinta urbana, l’amministrazione comunale ha pensato a una soluzione per il suo trasferimento? Quell’area, inoltre, nella redazione della 167, è destinata a strutture per l’istruzione. Perché i cittadini non sono mai stati informati, solo per chiarezza, su cosa era previsto e su cosa, invece, sarà fatto? Anche se tengo a sottolineare che l’occasione non andava persa e che gli standard urbanistici non sono alterati. Ma lasciando perdere per un attimo gli alloggi popolari e facendo una ricognizione più ampia delle progettualità urbanistiche attivate in città, mi chiedo ancora che fine abbia fatto quel Pru per il quale il comune ha ottenuto parte dei finanziamenti, e così pure i Contratti di Quartiere, i due Pirp e i finanziamenti grazie ai quali sono stati realizzati gli alloggi nell’ex distilleria. Lasciare tutti questi progetti a metà o, comunque, incompiuti, potrebbe comportare per il comune un grave danno. Non solo si rischia di perdere parte dei finanziamenti che attendiamo ma anche di dovere restituire alla Regione quello che già ci ha dato". A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Gruppo Misto - Psi, Franco Pastore.