“Un nuovo modello gestionale per la rete aeroportuale pugliese che rilanci gli scali di Foggia e Taranto”
BARI. “Quanto sostenuto da One Works rispecchia appieno la posizione assunta dal sindacato negli ultimi anni: Foggia e Grottaglie rappresentano due risorse per il sistema dei trasporti e delle infrastrutture regionali che non meritano di essere disperse. Al contrario, vanno valorizzate attraverso un piano strategico che metta in rete tutti gli scali pugliesi ed un piano industriale che attivi, riattivi nel caso del capoluogo dauno, il servizio passeggeri senza ulteriori indugi”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, approva i risultati dello studio realizzato dagli esperti di infrastrutture civili della “One Works” per l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), dal quale emerge la necessità di riportare gli scali di Foggia e Grottaglie, tra gli altri, ad una condizione di “sostenibilità” in un tempo limite di tre anni. Tale studio, a quanto pare, potrebbe rappresentare la base del piano nazionale degli aeroporti fino al 2030.
“Senza dubbio – continua Pugliese – così com’è attualmente strutturato il sistema aeroportuale pugliese non va: è un modello gestionale monco, privo di logica e di una programmazione credibile. Grottaglie è lo scalo di riferimento di un bacino d’utenza potenzialmente enorme, che comprende l’intero arco ionico tarantino, lucano e calabrese settentrionale, oltre ad essere l’unico, in Puglia, in grado di ospitare aerei di grosse dimensioni grazie alla pista di 3,2 km di cui è dotato. Eppure dei voli passeggeri promessi in più frangenti neanche l’ombra, con l’alibi del cargo che ogni giorno che passa regge sempre meno. Discorso simile vale per Foggia: non è possibile lasciar morire un aeroporto a servizio di una delle province più popolose della penisola, che prima dell’addio della compagnia Darwin con appena una manciata di voli aveva registrato un movimento di 62mila passeggeri nel 2011”.
Tuttavia, finora, “tutti gli appelli sono caduti nel vuoto – sostiene il Segretario Generale della UIL regionale – a causa di un inspiegabile atteggiamento per nulla recettivo da parte della Regione e di Aeroporti di Puglia, il cui amministratore unico continua a gestire i fondi pubblici, unica fonte di sopravvivenza dei quattro scali aeroportuali pugliesi che dovrebbe essere equamente suddivisa tra essi, solo ed esclusivamente a favore di alcuni aeroporti. Per questo auspichiamo che il Ministero dei Trasporti adotti davvero le direttive dello studio One Works, stabilendo criteri privatistici per gli aeroporti pugliesi, volti a migliorare la qualità del servizio e a mettere a sistema la rete aeroportuale regionale, restituendole competitività internazionale e trasformandola in un fattore determinante per il rilancio dell’economia pugliese, in particolare di settori quali il turismo ed il commercio”.
