“Ma i sigilli all'Ilva non risolverebbero i problemi"
BARI. La questione Ilva non si risolve con i sigilli ma con la politica che deve, come ha fatto la regione Puglia approvando in Consiglio le Norme per la tutela della salute nelle aree a elevato rischio ambientale, governare tutelando alcuni beni fondamentali, quale l’ambiente, che vuol dire, insieme, salute e ricchezza. Solo se si ragiona in questa ottica di binomio e non di coppia antitetica, si potrà coniugare ambiente e lavoro, economia e salute, giustizia sociale e profitto. Per decenni la Puglia e Taranto si sono sacrificate per l’Italia intera e ora è tempo che il Paese riconosca questo sacrificio. Con questo la Puglia non chiede una clemenza che non ha motivo di dover pregare, ma solo che la giustizia si fidi della politica, della retta gestione della cosa pubblica, del bene pubblico, del lavoro e dell’ambiente. La Politica ha preso un impegno nell’aula del consiglio regionale e lo manterrà. Se domani dal governo centrale dovessero arrivare buone notizie, con i fondi regionali, 100.000.000, e quelli nazionali, altri 200.000.000, potrà usufruire di questo denaro per “curarsi”, senza essere costretta a scegliere fra tutela dell’ambiente e della salute e realtà industriali, sostenibilità e lavoro. Nel futuro dobbiamo escludere modelli produttivi inquinanti e le realtà industriali esistenti dovranno seguire regole precise su siti, emissioni, controlli e monitoraggi. Spero che i territori più penalizzati approfittino di tale strumento legislativo, spero che lo faccia il comune di Barletta. Insieme all’assessore comunale Antonio Cannito, pensiamo di poter “candidare” la città a capire come usufruirne per i suoi due insediamenti industriali maggiormente inquinanti, la cementeria della Buzzi Unicem e la Timac. Si tratta di due realtà a ridosso del centro abitato e per le quali è necessario trovare soluzioni che, come per Taranto, riescano a coniugare la rimozione dei rischi per l’ambiente e la salute umana e la tutela dei livelli occupazionali. Valutare le possibili soluzioni, le alternative, concertarle con la cittadinanza e i lavoratori, ridefinendo una città più sana.
Così in una nota il consigliere regionale barlettano Franco Pastore.
Così in una nota il consigliere regionale barlettano Franco Pastore.
La politica? A Taranto? Ma va la!!! LA DOVETE CHIUDERE QUELLA SCHIFEZZA DELL'ILVA!!!! Perché in tanti anni non è stato fatto nulla e non c'è volontà da parte della proprietà di fare nulla. Bisogna mettere le bare in fila per capire cosa ci ha dato l'iLva? Chiudete tutto e concentriamoci sulle cose da fare: risarcimenti, turismo e turismo, ma non solo estivo. Andate Tutti a casa che è meglio. Vendola compreso.
RispondiEliminaMa stai zitta! Vorrei proprio vedere a te se avessi un mutuo di 20 anni su le spalle,un bambino di 2 anni da sfamare,luce,gas,acqua e cibo da comprare,se parleresti cosi. Vatti a fare un'esame di coscenza prima di parlare e soprattutto collega il cervello prima di sparare cavolate. Poi dimmi,la gente che vive in altre province tipo BR o LE pensi che non muoia lo stesso anche senza fumi dell'ilva????? Vai bella vai
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