Riordino ospedaliero ASL BT: i rilievi di Marmo
BARI. Il vice Presidente del Consiglio Regionale Nino Marmo ha partecipato, pur non essendone membro, a tutti i lavori della III Commissione che ha esaminato ed approvato, con un solo voto di scarto, l’ulteriore piano di ridimensionamento della rete ospedaliera definito dal Governo-Vendola. In tale sede egli ha consegnato formalmente al Presidente della Commissione Marino una nota da trasmettere all’Assessore alla Sanità contenente una proposta di modifica al regolamento di cui al suddetto piano, peraltro direttamente illustrata allo stesso Assessore.Tale proposta si articola in sei punti.
Il primo parte dalla denuncia del mancato equilibrio dei posti letto della BAT (indice pl/abitanti 1.8 a fronte dei 3.7 previsti nella “spending review”) che resta di gran lunga il più basso tra tutte le AASSLL pugliesi, per contestare argomentatamente le motivazioni di tale mancato riequilibrio da parte dell’Assessore. Marmo evidenzia che la mobilità dai territori della BAT alle altre ASL è determinata da una carenza di servizi, con conseguenti lungaggini delle liste d’attesa, permanendo la quale tale mobilità è destinata a perpetuarsi. Di qui la proposta di portare, per elementari criteri di giustizia e di razionalità, i posti-letto nella BAT quanto meno allo stesso indici (2.3 per abitanti) della penultima ASL nell’apposita classifica pugliese, quella di Taranto, così salvando gli Ospedali di Trani e di Canosa, mantenere in vita i quali- a parere di Marmo- “non sarebbe antieconomico, perché le economie vanno ricercate nella gestione, con l'applicazione di strutture e strumentazioni di controllo, che mancano del tutto, e con il potenziamento della Medicina del Territorio”.
Quanto agli Ospedali di Andria e Barletta, Marmo rileva che quelli delle altre ASL che presentano simili “tipologie” –soprattutto a Bari e Foggia- risultano dal piano rafforzati, mentre quello di Andria è “IL PIÙ PENALIZZATO, forse, dall’intero Piano, presidio che vanta da anni, ben prima di molti altri P. O., la presenza di Specialità che hanno reso il Nostro Ospedale sempre PUNTO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE e REGIONALE e pertanto, "POLO D’ECCELLENZA".
Il “Bonomo” - è il tema del secondo punto- pur definito di classe superiore e classificato d’emergenza, “viene inopinatamente -cioè senza una motivazione scientificamente valida- privato della esistente specialità chirurgica di "UROLOGIA" per essere trasferita così -sic et simpliciter- a Barletta”. Il motivo di tale spostamento è- a parere di Marmo- “inesistente”, non potendo essere tale il fatto che Barletta sia “polo oncologico”, visto che l’80% degli interventi urologici svolti ad Andria non solo di natura oncologica, se lo fossero dovrebbero essere delegati all’apposita struttura di Bari, e semmai –visti i suddetti numeri- a Barletta avrebbe dovuto essere accorpato il reparto di Urologia di Trani, in quanto più piccolo, com’è stato per Ematologia. Da non dimenticare anche a tal proposito l’indice AGENAS (massimo 20 posti letto per ASL delle dimensioni della BAT), che avrebbe dovuto sconsigliare “pressioni politiche inopportune, clientelari e prepotenti, assegnando 12 posti letto ad Andria per l'emergenza e 6 posti letto a Barletta per l'Oncologia, e magari, per risparmiare, alle dipendenze di un unico primario”. A ciò si aggiunga che il suddetto trasferimento “porterà, inevitabilmente, a perdere la sintonia quarantennale con le altre UOC Presenti nel Presidio, con lo Staff di Anestesia e Rianimazione, con il servizio di Radiologia, ed in particolare con la Diagnostica e Interventistica Vascolare. Infine gli interventi minori di Varicocele, con rilevante riduzione di tempi e liste d'attesa, hanno determinato un elevato grado di soddisfazione degli utenti pertinenti alla UOC del Bonomo. Stesse sinergie si sono sviluppate con il Servizio di Anatomia Patologica, le U.O.C. Di Chirurgia Generale e Ostetricia e Ginecologia, con continue e proficue collaborazioni, senza dimenticare che nel P.O. Bonomo sono presenti la Nefrologia con Dialisi (parente stretta dell'Urologia) ed il Centro di riferimento per l'espianto di organi.
Il terzo punto sollevato da Marmo è relativo alla Chirurgia Plastica, completamente cancellata dalla intera Asl, nonostante tale servizio sia stato in passato in Puglia secondo solo a Brindisi. Si chiede che sia ripristinato il reparto nella sede naturale, che è quella dell'Emergenza, con 10 posti letto,anche perché sono stati rilevati, guarda caso, 2 (due) posti letto nel Presidio di Terlizzi.
Il quarto punto riguarda l’ “OTORINO”, il cui Reparto di Andria è stato illegittimamente cancellato con una semplice lettera, che trasferisce tutto il personale medico a Barletta, laddove si decide per i pazienti andriesi se inviare il medico o trasportarli il paziente con ambulanza, con l'obbligo del medico a bordo. Avanti e indietro con costi incredibili. Anche Sta di fatto che non può un Ospedale dell'Emergenza non avere il reparto di Otorino. Intanto si chiede di prevedere -o di invitare la Direzione Generale a reintrodurre con proprio atto organizzativo- una unità semplice di Otorino H24, alle dipendenze del primario di Barletta.
Il quinto punto riguarda le Unità di Terapia Intensiva Neonatale: i costi per due Reparti sarebbero insostenibili. Si propone di conservare quello della vocazione per l'Emergenza, e cioè del “Bonomo”.
Il sesto è relativo a CARDIOLOGIA E UNITÀ CORONARICA, per le quali l’Asl BAT ha un numero di posti notevolmente sotto dimensionati rispetto al resto della Puglia e in particolare di Bari. Si richiede che il regolamento chiarisca in modo inequivocabile che non sono soppresse le attuali UTIC, ma sono considerate meramente sub intensive, come chiarito dall’Assessore ha chiarito in commissione, ferma restando la necessità di un incremento di posti-letto.
In conclusione, Marmo rammenta che i "problemi" degli Ospedali Pugliesi sono legati solo alla mancanza di personale Infermieristico, con l’esperienza del passato che insegna che chiudere, o trasferire, UO in altri presidi, NON HA PORTATO ALL'UTILIZZO del Personale in ruolo nelle strutture soppresse o trasferite.