“Unità e fronte comune contro il petrolio in Adriatico”


BARI. “Fronte comune contro il petrolio nel nostro mare”: il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ricorda la strategia obbligata per il successo della battaglia pugliese e rinnova l’appello all’unità dell’intero sistema politico e civile regionale. “Apprendo di un incontro con i sindaci dell'area protetta del Gargano, convocato per martedì 4 settembre, a Monte Sant'Angelo, dai presidenti del Parco nazionale, Stefano Pecorella e della Comunità del Parco, Ersilia Nobile. Si dovrebbero esaminare le iniziative in risposta al decreto dei ministeri che autorizza le prospezioni geosismiche nei pressi dell'Area marina protetta delle Tremiti e alla riunione è stato invitato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola”.

“È noto, però – osserva Introna – che intanto, per la stessa giornata, è già convocato il Consiglio regionale e la notizia della seduta è stata resa pubblica da diversi giorni. Se effettivamente si ritiene importante la presenza della Regione, sarebbe opportuno quanto meno verificare anticipatamente la disponibilità dei suoi rappresentanti”.

“La battaglia per salvaguardare le nostre coste non ci consente errori, né fughe in avanti – sottolinea il presidente del Consiglio regionale pugliese – pertanto invito i promotori della riunione sul Gargano a fissare un nuovo appuntamento, perché la presenza della Regione è importante sotto ogni aspetto. Infatti, proprio per tenere alta la tensione sul problema e per consentire un momento di riflessione operativa, abbiamo ritenuto opportuno organizzare in Consiglio regionale, prima della seduta di martedì 4, un incontro con i comitati No triv e No petrolio Sì fonti rinnovabili, con la partecipazione del presidente Vendola, dell’assessore Nicastro e dei capigruppo. Uno degli obiettivi immediati è l’adozione di un ordine del giorno da approvare in Aula all’unanimità”.

Per Introna, “mantenere un fronte unitario è una risorsa indispensabile: potremo vincere solo se cittadini, associazioni, comitati, istituzioni locali, forze politiche economiche e sociali del territorio avranno una sola voce nel respingere qualsiasi ipotesi di sfruttamento del nostro straordinario Adriatico per estrarre pessimo petrolio”