Calò Gabrieli con "Ciò che resta", tra musica e poesia nella Banca Apulia
Roberta Calò. "L'amore, inteso da molti, è una fandonia che non ha tempo, un frutto inchiodato al suo albero. Il principio esauriente della vita è, invece, qualcosa che nasce e si sviluppa reciprocamente, che vivifica un mondo paralizzato dall'odio, dalle astiose maldicenze, dall'ingorda grettezza; una forza che dissimula il piacere mischiato al desiderio e avvicina l'essere umano sempre più all'inattuabile perfezione". Ecco come Aldo Calò Gabrieli, classe 1988, da voce ai suoi pensieri e approda allo scenario letterario con una sua nuova pubblicazione "Ciò che resta" (FaLvision edizioni, Bari, 2012). Il volume rompe le consuetudini e si accompagna ad un cd musicale curato da Andrea Casale, Claudio Ciaccioli e Riccardo Rinaldi. Versi e note allieteranno l'attenzione di quanti vorranno entrare nel mondo di Calò Gabrieli Giovedì 10 Gennaio 2013 ore 18 presso la sala Convegni "Banca Apulia" "Palazzo Barone Ferrara" sito in via C.so Vitt. Emanuele 102/A, Bari. L'evento sarà presentato dalla giornalista Caterina Cappelluti e moderato da Massimo Diodati presidente dell'associazione culturale Noi che l'Arte; interverranno l'editore Luciano Maria Pegorari, Stefania Papa in qualità di voce recitante, Andrea Casale e Riccardo Rinaldi al fagotto.
L'autore ora con toni pacati ora con toni più forti si interroga sull'amore e scandaglia questo sentimento rischiando perfino di "annullarsi un po' nello scrivere mortale"; lascia che il lettore divori le sue pagine in questo viaggio a metà strada tra domande e risposte ("Hai occhi? Guarderesti dai miei straripare un fiume") senza che nulla complichi troppo un'emozione regalata dalla lettura di versi che trovano l'acme della propria eleganza nell'equilibrio tra ribellione e sobrietà. Calò Gabrieli che non trova pace ("Ho cercato i colpevoli del mio dolore"), nè approdo definitivo in questo tormentato turbinio di incontri e scontri con la vita e con l'arte, vede dinanzi a sè un palcoscenico su cui "l'artista non recita mentre si guadagna il pane, ha freddo mentre scrive o con ferma espressione indugia nell'angolo" perchè lui "non ha bisogno dello scricchiolio del palco per sentire che la vita è ciò che sente". L'autore stesso attribuisce una particolare natura alla sua opera: "Questo libro vuole essere una raccolta di ricordi, immagini, sensazioni, esperienze, emozioni (negative e positive) e pensieri che nel corso di 2 anni e mezzo (2008-2010) si sono susseguiti e accumulati, dandomi l’opportunità di mettermi in discussione e di crescere sotto diversi aspetti. Per me questi scritti sono tutti “figli” di uno stesso percorso, di un identico periodo temporale, di un medesimo viaggio che mi ha quotidianamente accompagnato".
E spiega, quindi, cosa rappresenta per lui quella che egli stesso definisce "un gesto, uno sguardo al vento sottratto": " Non ho scelto io la poesia: è venuta da sola, senza chiedermi il permesso. Un lontano giorno di 9 anni fa mi ritrovai di fronte ad un foglio bianco, intrappolato in una stampante; lo presi e incominciai questa “avventura” coinvolgente ed entusiasmante. Inizialmente scrivevo ciò che sentivo e provavo per confrontarmi solo con me stesso, ma col tempo sono diventato sempre più consapevole della necessità di una consecutiva comunicazione verso gli altri". Un trasporto che si riflette sull'arte in genere: "Sin da piccolo mi adoperavo tra puzzle e disegni a colori, fumetti elaborati a penna e inventati su blocchi di agende, cercando di esprimere il mio piccolo mondo. Il libro stesso contiene anche alcuni miei quadri e disegni (in bianco e nero) che nel cd (questa volta a colori), se inserito in un qualsiasi pc, vengono ulteriormente animati e spronati a fare da sfondo alla lettura dei testi e all'ascolto delle musiche. Ho iniziato ad affacciarmi al teatro e alla scrittura fin da ragazzo, all'età di 15 anni, e da quel momento non ho più smesso di sperimentare con la vita e sulla vita, di lavorare su me stesso e per me stesso, oltre che sugli altri e per gli altri. Penso che l’arte, in generale, fornisca un'ottima possibilità a chi è in grado di coglierla: quella di vivere la vita come merita di essere vissuta, ovvero con la più intensa profondità ed umiltà". Ma l'autore, che vuole sbaragliare i confini delle arti, spiega il valore di questo libro che cerca di trovare un punto di incontro tra musica e poesia: "Il valore, secondo me, sta nelle scelte. La scelta, in questo caso, di rendere partecipi non solo poche persone dedite allo specifico genere, ma anche e soprattutto un pubblico più vasto, in grado di immedesimarsi in quelle stesse esperienze provate e vissute. Tutto ciò è stato reso possibile anche dall'apporto sostanzioso e innovativo del cd audio (le cui musiche sono state composte da Andrea Casale, Claudio Ciaccioli e Riccardo Rinaldi) e multimediale sul retro del libro. Tornando al titolo, quest’ultimo racchiude il termine “oggi”; il mio essere oggi che attraverso il vento del passato si è formato gradualmente ed è venuto maturando attraverso le difficoltà naturali della vita. Quello che rimane di ieri e che oggi assapora, ancora una volta, l’occasione del suo fecondo e faticoso cambiamento.
Un pregio del libro, secondo me, è quello di essere davvero sperimentale: con il cd audio e multimediale è possibile, infatti, immergersi nella grafica, nella musica, nell'animazione dei disegni e nei versi delle poesie. Il fatto che la musica sia al servizio della parola, del testo poetico, senza nessuna voce che legga, è qualcosa di nuovo e audace al tempo stesso. Non si tratta di un audiolibro, ma di un lavoro che fornisce la possibilità al multimediale di confrontarsi direttamente con il mondo cartaceo. Un difetto" conclude l'autore "è forse la presenza nel libro di fin troppa energia ed emotività".
L'autore ora con toni pacati ora con toni più forti si interroga sull'amore e scandaglia questo sentimento rischiando perfino di "annullarsi un po' nello scrivere mortale"; lascia che il lettore divori le sue pagine in questo viaggio a metà strada tra domande e risposte ("Hai occhi? Guarderesti dai miei straripare un fiume") senza che nulla complichi troppo un'emozione regalata dalla lettura di versi che trovano l'acme della propria eleganza nell'equilibrio tra ribellione e sobrietà. Calò Gabrieli che non trova pace ("Ho cercato i colpevoli del mio dolore"), nè approdo definitivo in questo tormentato turbinio di incontri e scontri con la vita e con l'arte, vede dinanzi a sè un palcoscenico su cui "l'artista non recita mentre si guadagna il pane, ha freddo mentre scrive o con ferma espressione indugia nell'angolo" perchè lui "non ha bisogno dello scricchiolio del palco per sentire che la vita è ciò che sente". L'autore stesso attribuisce una particolare natura alla sua opera: "Questo libro vuole essere una raccolta di ricordi, immagini, sensazioni, esperienze, emozioni (negative e positive) e pensieri che nel corso di 2 anni e mezzo (2008-2010) si sono susseguiti e accumulati, dandomi l’opportunità di mettermi in discussione e di crescere sotto diversi aspetti. Per me questi scritti sono tutti “figli” di uno stesso percorso, di un identico periodo temporale, di un medesimo viaggio che mi ha quotidianamente accompagnato".
E spiega, quindi, cosa rappresenta per lui quella che egli stesso definisce "un gesto, uno sguardo al vento sottratto": " Non ho scelto io la poesia: è venuta da sola, senza chiedermi il permesso. Un lontano giorno di 9 anni fa mi ritrovai di fronte ad un foglio bianco, intrappolato in una stampante; lo presi e incominciai questa “avventura” coinvolgente ed entusiasmante. Inizialmente scrivevo ciò che sentivo e provavo per confrontarmi solo con me stesso, ma col tempo sono diventato sempre più consapevole della necessità di una consecutiva comunicazione verso gli altri". Un trasporto che si riflette sull'arte in genere: "Sin da piccolo mi adoperavo tra puzzle e disegni a colori, fumetti elaborati a penna e inventati su blocchi di agende, cercando di esprimere il mio piccolo mondo. Il libro stesso contiene anche alcuni miei quadri e disegni (in bianco e nero) che nel cd (questa volta a colori), se inserito in un qualsiasi pc, vengono ulteriormente animati e spronati a fare da sfondo alla lettura dei testi e all'ascolto delle musiche. Ho iniziato ad affacciarmi al teatro e alla scrittura fin da ragazzo, all'età di 15 anni, e da quel momento non ho più smesso di sperimentare con la vita e sulla vita, di lavorare su me stesso e per me stesso, oltre che sugli altri e per gli altri. Penso che l’arte, in generale, fornisca un'ottima possibilità a chi è in grado di coglierla: quella di vivere la vita come merita di essere vissuta, ovvero con la più intensa profondità ed umiltà". Ma l'autore, che vuole sbaragliare i confini delle arti, spiega il valore di questo libro che cerca di trovare un punto di incontro tra musica e poesia: "Il valore, secondo me, sta nelle scelte. La scelta, in questo caso, di rendere partecipi non solo poche persone dedite allo specifico genere, ma anche e soprattutto un pubblico più vasto, in grado di immedesimarsi in quelle stesse esperienze provate e vissute. Tutto ciò è stato reso possibile anche dall'apporto sostanzioso e innovativo del cd audio (le cui musiche sono state composte da Andrea Casale, Claudio Ciaccioli e Riccardo Rinaldi) e multimediale sul retro del libro. Tornando al titolo, quest’ultimo racchiude il termine “oggi”; il mio essere oggi che attraverso il vento del passato si è formato gradualmente ed è venuto maturando attraverso le difficoltà naturali della vita. Quello che rimane di ieri e che oggi assapora, ancora una volta, l’occasione del suo fecondo e faticoso cambiamento.
Un pregio del libro, secondo me, è quello di essere davvero sperimentale: con il cd audio e multimediale è possibile, infatti, immergersi nella grafica, nella musica, nell'animazione dei disegni e nei versi delle poesie. Il fatto che la musica sia al servizio della parola, del testo poetico, senza nessuna voce che legga, è qualcosa di nuovo e audace al tempo stesso. Non si tratta di un audiolibro, ma di un lavoro che fornisce la possibilità al multimediale di confrontarsi direttamente con il mondo cartaceo. Un difetto" conclude l'autore "è forse la presenza nel libro di fin troppa energia ed emotività".
