Il Nuovo PSI Puglia ricorda Craxi
BARI. Bettino Craxi fu il primo socialista a ricoprire, nella storia Repubblicana Italiana, la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il primo governo Craxi fu sostenuto dal cosiddetto “Pentapartito”, un’alleanza fra Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli. Quest'alleanza nasceva non da accordi pre-elettorali, ma dall'opportunità offerta dal capovolgimento delle alleanze tra le correnti della Democrazia cristiana: fu l’unica maggioranza, in pratica, capace di potersi formare, senza coinvolgere in nessun modo il Pci.
Nonostante ciò, il suo governo fu uno dei più lunghi nella storia della Repubblica e riuscì a lasciare una traccia profonda nella politica italiana.
È stato uno degli uomini politici più rilevanti Prima Repubblica, soprattutto per lo scandalo di “Mani Pulite” che lo condussero a lasciare l’Italia per rifugiarsi in Tunisia. Infatti nel 1993 emersero sempre più prove nella vicenda tangentopoli contro Craxi: con la fine della legislatura e l’abolizione dell’autorizzazione a procedere, si fece sempre più vicina la prospettiva di un suo arresto. Il 15 aprile 1994, con l'inizio della nuova legislatura in cui non era stato ricandidato, cessò il mandato parlamentare elettivo che aveva ricoperto per un quarto di secolo e, di conseguenza, venne meno l’immunità dall’arresto. Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga, ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia ad Hammamet, protetto dall’amico Ben Alì. Il 21 luglio 1995 Craxi fu dichiarato ufficialmente latitante, mentre il 19 gennaio 2000 moriva.
Ora in occasione dell’13° anniversario della sua morte numerose sono le manifestazioni in tutte le parti d’Italia per ricordare la sua figura.
Bettino Craxi, deve essere ricordato e considerato come uno degli interpreti più lucidi e coerenti dell’impegno per la modernizzazione nel nostro Paese oltre che uno dei protagonisti fra i più originali ed autorevoli degli ultimi trenta anni della vita politica italiana.
Il primo governo Craxi fu sostenuto dal cosiddetto “Pentapartito”, un’alleanza fra Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli. Quest'alleanza nasceva non da accordi pre-elettorali, ma dall'opportunità offerta dal capovolgimento delle alleanze tra le correnti della Democrazia cristiana: fu l’unica maggioranza, in pratica, capace di potersi formare, senza coinvolgere in nessun modo il Pci.
Nonostante ciò, il suo governo fu uno dei più lunghi nella storia della Repubblica e riuscì a lasciare una traccia profonda nella politica italiana.
È stato uno degli uomini politici più rilevanti Prima Repubblica, soprattutto per lo scandalo di “Mani Pulite” che lo condussero a lasciare l’Italia per rifugiarsi in Tunisia. Infatti nel 1993 emersero sempre più prove nella vicenda tangentopoli contro Craxi: con la fine della legislatura e l’abolizione dell’autorizzazione a procedere, si fece sempre più vicina la prospettiva di un suo arresto. Il 15 aprile 1994, con l'inizio della nuova legislatura in cui non era stato ricandidato, cessò il mandato parlamentare elettivo che aveva ricoperto per un quarto di secolo e, di conseguenza, venne meno l’immunità dall’arresto. Il 12 maggio 1994 gli venne ritirato il passaporto per pericolo di fuga, ma era già troppo tardi perché Craxi, si seppe solo il 18, era già in Tunisia ad Hammamet, protetto dall’amico Ben Alì. Il 21 luglio 1995 Craxi fu dichiarato ufficialmente latitante, mentre il 19 gennaio 2000 moriva.
Ora in occasione dell’13° anniversario della sua morte numerose sono le manifestazioni in tutte le parti d’Italia per ricordare la sua figura.
Bettino Craxi, deve essere ricordato e considerato come uno degli interpreti più lucidi e coerenti dell’impegno per la modernizzazione nel nostro Paese oltre che uno dei protagonisti fra i più originali ed autorevoli degli ultimi trenta anni della vita politica italiana.
