Letta giura al Quirinale, spari ed orrore a P.Chigi
(GUARDA VIDEO) - Attimi di follia nella Capitale. Durante la cerimonia di giuramento del governo Letta, un uomo ha sparato davanti a Palazzo Chigi - sede della presidenza del Consiglio - colpendo due carabinieri. Ad aprire il fuoco un uomo in giacca e cravatta, Luigi Prieti, che all'improvviso ha sparato. I due carabinieri avrebbero risposto al fuoco.
L'uomo che ha sparato sarebbe uno squilibrato che si è presentato in giacca e cravatta davanti a palazzo Chigi, e, all'improvviso, ha aperto il fuoco contro i militari. Ha sparato diversi colpi di pistola. A terra vi sono almeno sei-sette bossoli. L'uomo ha poi tentato di fuggire, ma è stato ferito durante una colluttazione con le forze dell'ordine e arrestato.
"E' un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri". E' quanto ha riferito il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, dopo aver sentito Luigi Prieti, l'uomo che stamani ha sparato davanti a Palazzo Chigi. "Ha confessato tutto. Non sembra una persona squilibrata", ha aggiunto il pm.
COME TOGLIATTI 65 ANNI FA - Oggi come 65 anni fa. Stessa zona, stessa dinamica: un uomo che spara con un solo obiettivo, la politica. Il 14 luglio 1948 nel mirino c'era, e fu colpito, Togliatti mentre usciva dal'entrata di Montecitorio di via della Missione. A un centinaio di metri da dove oggi Luigi Preiti ha sparato, ferendo due carabinieri. Solo l'ultimo, in ordine di tempo, di una lunga scia di sangue di omicidi o tentati omicidi politici: da Abraham Lincoln ai Kennedy, da Francesco Ferdinando a re Umberto e Wojtyla.
VENDOLA, REAZIONI DA REGIME - "Un disperato o pazzo spara ed è tutta colpa di chi dissente, di chi non si piega all'inciucio.
Non sentite puzzetta di regime?". Lo scrive Nichi Vendola sul suo profilo Twitter.
SCHULZ, ATTO GRAVISSIMO - Un ''atto gravissimo che va condannato con estrema fermezza''. Cosi' il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha commentato quanto avvenuto questa mattina davanti a Palazzo Chigi. Schulz ha espresso ''preoccupazione e inquietudine'' per quanto accaduto e ha indirizzato un messaggio di solidarieta' ai carabinieri rimasti feriti. Nel corso del Consiglio dei ministri il governo ''ha espresso per bocca del presidente Enrico Letta la solidarieta' piu' profonda e la vicinanza all'Arma dei Carabinieri e alle famiglie'' dei Carabinieri feriti. Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano nella conferenza stampa sulla sparatoria davanti a Palazzo Chigi.
SPARI A P.CHIGI, FERITI CC - Durante la cerimonia di giurmento del governo Letta, un uomo ha sparato davanti a Palazzo Chigi - sede della presidenza del Consiglio - colpendo due carabinieri. Ad aprire il fuoco un uomo in giacca e cravatta che all'improvviso ha sparato. I due carabinieri avrebbero risposto al fuoco. L'uomo potrebbe essere uno squilibrato e, a sua volta ferito, è stato fermato dalle forze dell'ordine.
Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione": così Enrico Letta ha prestato giuramento come presidente del Consiglio del nuovo governo. Una formula che ripeteono tutti i ministri.
Il premier è giunto a bordo di un'auto, accompagnato dalla moglie Gianna Fregonara. Alla cerimonia saranno presenti anche i tre figli Giacomo, Lorenzo e Francesco. Ad attendere Letta davanti all'ingresso del Quirinale alcune delle persone che faranno parte del suo staff, tra cui il portavoce Giammarco Trevisi.
Il governo delle sobrie sorprese giura questa mattina al Quirinale. 'Un governo politico formato nella cornice istituzionale' secondo la prassi della nostra democrazia parlamentaré, ha detto ieri il presidente della Repubblica, 'nato dall'intesa politica fra le forze parlamentari che insieme potevano garantire e garantiranno al governo la fiducia nelle due Camere, come prescrive la nostra Costituzioné. La formazione del nuovo esecutivo oggi anche su tutte le prime pagine dei giornali internazionali che indicano nella squadra dei 21 ministri mediamente giovani e con una netta impronta femminile l'inizio della strada per uscire dallo stallo politico.
Ieri intanto il Presidente del Consiglio incaricato ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare il nuovo governo. Il giuramento avverra' domani alle 11.30 nel Salone delle Feste del Quirinale.
Il Presidente del Consiglio ha letto la lista dei ministri: Emma Bonino agli esteri, Fabrizio Saccomanni all'Economia, Vice premier e ministro degli Interni Angelino Alfano, Anna Maria Cancellieri alla Giustizia, Mario Mauro alla Difesa.
Al lavoro di buon mattino, Enrico Letta ha incontrato alla Camera prima Bersani, poi la delegazione del Pdl guidata da Silvio Berlusconi e con Angelino Alfano e l'altro Letta, Gianni.
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NAPOLITANO, ORA MASSIMA COESIONE - ''Il mio auspicio e' che ci sia la massima coesione''. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando subito dopo la presentazione della lista dei ministri da parte di Enrico Letta.
Il presidente incaricato Enrico Letta ''e' stato l'artefice della nascita di questo governo, io ho assecondato'' il suo sforzo. Cosi' Napolitano, dopo l'annuncio di Letta della lista dei ministri.
Secondo Napolitano ''Non c'e' bisogno di nessuna formula speciale'' quello che nasce ''e' un governo politico formato nella cornice istituzionale e secondo la prassi'' della democrazia parlamentare.
Incontro ieri a Montecitorio tra il presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, e Silvio Berlusconi. Questi era giunto alla Camera accompagnato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, e da Gianni Letta.
"Dal Popolo della Liberta' nessun veto a Massimo D'Alema perche' non e' nostra abitudine ingerire in casa altrui. Non si utilizzi il Pdl come pretesto". Lo sottolinea in una nota il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Quelle che si leggono sui giornali sono "mistrificazioni", aggiunge.
Ieri intanto il presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, si e' recato al Quirinale per un colloquio con il presidente Giorgio Napolitano.Dopo due ore, il premier incaricato ha lasciato il Colle utilizzando un'uscita laterale e dribblando cosi' le troupe tv e i giornalisti che erano li' ad attenderlo.
Intanto sono ore di attenta analisi e riflessione queste per il presidente incaricato Enrico Letta che si è detto soddisfatto dopo il giro di consultazioni di ieri. All'indomani degli incontri con i leader dei vari partiti, oggi Letta rivedra' i suoi appunti e "cercherò di portare a sintesi il lavoro molto interessante, avendo contatti continui con il Capo dello Stato", ha detto in serata al termine delle consultazioni alla Camera. Letta punta a "un governo snello e sobrio nella composizione che sia subito in grado di agire".
E per far ripartire il Paese occorre dare priorità "all'emergenza economico-sociale, riforma della politica ed Ue", ha chiarito l'esponente del Pd. Punti necessari anche "per superare il crollo verticale della credibilità della politica". Intanto il presidente del Consiglio incaricato potrebbe sciogliere la riserva tra sabato e domenica e arrivare al voto di fiducia in Parlamento all'inizio della prossima settimana.
ALFANO, APERTURE SU 8 PUNTI PROGRAMMA - "Abbiamo ricevuto delle aperture sui nostri 8 punti del programma. Non ci e' stata una sola questione degli 8 punti su cui Letta ci ha detto che e' improponibile". Il segretario del Pdl rileva comunque che "Sono stati fatti passi avanti ma ci sono ancora alcuni nodi da scogliere, c'e' ancora altro lavoro da fare ma la rotta e' tracciata nel mettere al centro la questione economica del Paese".
La "Linea Pdl, espressa con grande chiarezza in queste ore dagli Usa dal presidente Berlusconi, e' chiara: non stiamo ponendo questione di formule di governo ne' problema di poltrone e cadreghe ma piu' concretamente un discorso per il bene dell'Italia che possa rialzarsi. C'e' emergenza economica e solo su questo abbiamo incentrato l'incontro con Letta", aggiunge il segretario. Angelino Alfano precisa che "non c'e' una graduatoria" delle misure programmatiche del pdl, "ma e' un problema di insieme, ma immaginare che senza la soluzione sull'Imu noi si possa partecipare al governo" sarebbe "immaginare che noi non manterremo la parola con il nostro elettorato", ha sottolineato. Ai giornalisti ha anche spiegato: "Se mi chiedete se e' stato chiuso l'accordo vi dico di no, ci sono state aperture da parte di Letta ma non ci siamo ancora".
Per questo "Ci saranno nuovi incontri e credo che Berlusconi sentira' dopo, prima del rientro in Italia, il presidente incaricato".
M5S, VERSO NO A FIDUCIA - Enrico Letta annuncia che il suo governo si occupera' da subito della riforma della politica ''con tempi certi''. ''In parte leghero' la vita del governo al successo di questo obiettivo'', dice alla delegazione M5S. E cita: la riduzione parlamentari, il Senato delle regioni, l'abolizione delle province e la legge elettorale.
''Un governo snello e sobrio nella composizione che sia subito in grado di agire". E' il profilo che il presidente incaricato Letta descrive alla delegazione dei Cinque Stelle, durante le consultazioni alla Camera.
''Ancora adesso non vediamo un vero cambiamento. Non c'e' l'ipotesi di squadra di governo di alto profilo e scollegata dalle logiche portate avanti fino ad adesso. Serve un governo il piu' possibile al di sopra delle parti, non politico''. E' quanto Vito Crimi (M5S), dice a Enrico Letta a proposito della fiducia al suo governo.