L’intervista dei Sud Sound System: "Il nuovo disco fa parte della nostra crescita"

di Nicola Ricchitelli - Intervista del Gdp alla celebre band dei Sud Sound System. I Sud Sound System tornano con “Come back again…”: come riassumere in poche righe questo nuovo lavoro di Terron Fabio?

R: «Produzioni come questa fanno parte della crescita del Sudsoundsystem. Sono cose che ci vengono naturali come è stato per i vari Salento Showcase e per le compilation da noi prodotte. Abbiamo fatto nel Salento ciò che si faceva e si fa ancora in Jamaica, cioè  cercare attraverso la musica reggae di coinvolgere tanti ragazzi con la voglia di emergere e di raccontare la propria storia. “Come back again riddim” continua questa tradizione proponendo nuovi cantanti, ne conferma altri e per alcuni segna l’inizio di una carriera musicale. Africa, Jamaica e Italia tutti insieme per irrobustire quel ponte di scambio culturale che allarga i confini della musica! L’idea del riddim nasce da una hit che spopolava nella fine degli anni novanta quella di ANTONY MALVO e TIGER, "Come Back To Me" prodotta dall'etichetta Techniques di Winston Riley purtroppo scomparso recentemente. Era il top per noi in quel periodo, lo suonavamo sempre e mi è rimasto talmente in testa che dopo 20 anni ho deciso di ridare vita e continuità a quelle note e memoria ad un grande produttore, riproponendo in una nuova versione riarrangiata e arricchita del suono che caratterizza il nuovo dancehall style».

D: Sud, pizzica, Salento e dialetto salentino... però la vostra storia ha il suo punto di inizio a Bologna. Quali le difficoltà all’epoca di fare musica qui nel Sud?

R: «Bologna come Roma e Milano, sono state molto importanti per la nostra crescita perché quello che facevamo nel Salento finalmente poteva avere un riscontro, in quanto in queste città dove alcuni componenti del gruppo studiavano c’erano i luoghi adatti per potersi esibire dire la propria e soprattutto confrontarsi con una realtà differente dalla nostra. Da lì la possibilità di frequentare veri studi discografici dove sono nate le nostre prime produzioni ufficiali. Ma il nostro obbiettivo è stato sempre poter fare musica a casa nostra creare un punto stabile nel Salento dove potevamo sviluppare le nostre idee senza influenza alcuna. Volevamo rendere credibile ciò che facevamo, e quello in cui credevamo che era la musica, la musica reggae… Così abbiamo messo da parte i primi soldi dei concerti e ci siamo attrezzati del necessario per autoprodurci. Di conseguenza questo ci ha dato anche la possibilità di imparare ad usare gli strumenti e capirne di più delle tecnologie musicali. Questo segna l’inizio di una nuova era discografica che parte dal sud».

D: Immagino che il progetto “ Il Salento Showcase” si inserisca in questo contesto giusto?

R: «Proprio così. Il Salento Showcase del ‘94 è il primo progetto autoprodotto. Era la prima compilation che mirava alla promozione delle giovani voci del reggae salentino tutti guidati dal gruppo di fiducia il SUDSOUNDSYSTEM, un’opportunità che non andava persa. Quest’esperienza segnò l’inizio della mia carriera discografica e la conseguente entrata nel gruppo brani come “La romanella”, “Me basta lu sule” cantata insieme a DON RICO che diventarono da subito cavalli di battaglia del sudsoundsystem. Tutto venne registrato in uno studio a Maglie (Lecce) di Yuri Avvantaggiato, un campione della fisarmonica aveva vinto alcune gare che gli erano valse la sponsorizzazzione da Kurzweil e aveva creato un studio super attrezzato. Là dentro ci lavoravano delle persone molto colte musicalmente che ci furono di grande aiuto ad impostarci con l’intonazione; uno di loro aveva addirittura l’orecchio assoluto, odiava le stonature. Yuri fece anche alcuni arrangiamenti con la fisarmonica che aggiunsero al prodotto un tocco di classe. Fu un’esperienza grandiosa, facemmo anche una distribuzione casalinga con PAPAGIANNI che spediva cd direttamente da casa sua. Vendemmo 3500 copie e fu un successo che portò al Salento un nuovo vento musicale da lì non ci siamo più fermati e il Salento è diventato un punto di riferimento nel mondo».

D: Tra l’altro, il progetto sopra accennato cozza un po’ con questo modo tutto nuovo di scovare artisti proposto dai reality. Quale la vostra posizione nei confronti di essi?

R: «Questi reality sono il prodotto della crisi discografica che trova con la televisione un modo per imporsi sulla gente e di conseguenza sul mercato, per far girare i diritti d’autore impongono un pacchetto musicale già confezionato dai loro autori tanto i ragazzi col desiderio di emergere si trovano basta che accettino queste condizioni, non costa nulla se il risultato sarà ritrovarsi dal cantare al karaoke a solcare i più grandi palcoscenici musicali ma anche in questo contesto il Salento si è fatto valere dimostrando ancora una volta l’attitudine musicale della nostra gente».

D: E' noto il vostro amore per la Giamaica. Come nasce questo particolare con la terra del grande Bob Marley?

R: «Nella musica reggae abbiamo trovato lo stimolo giusto che ci ha uniti e allontanati dalla strada, abbiamo anche noi recepito il messaggio del grande BOB MARLEY rivolto alle nuove generazioni ovvero di impiegare le proprie forze in maniera costruttiva, dando valore alle proprie origini e combattendo la negatività scaturita da un contesto sociale non adeguato, è lo stesso messaggio che noi oggi rivolgiamo alla nostra gente».

D: La vostra prima esibizione è datata 21 gennaio 1989 presso il centro sociale Leoncavallo a Milano. Che ricordi conservate di quella serata?

R: «Tutti ricordiamo con grande gioia quella serata come abbiamo nel cuore e nei ricordi tutti quei posti che ci hanno dato la possibilità di esibirci ai nostri esordi centri sociali come Pergola di Milano,  lIisola nel kantiere di bologna e il Forte prenestino a Roma…».

D: Spesso la vostra musica è stato strumento di denuncia. Può una canzone cambiare lo stato delle cose?

R: «Le cose potrebbero cambiare se i leader di questo mondo lo volessero. La musica è servita e sempre servirà ad alleviare le sofferenze della gente dunque una canzone che racconta la vita e la realtà delle persone può essere di aiuto a reagire, e cambiare il pensiero comune».

D: Inoltre di frequente è stata la politica a finire sotto la vostra lente d’ingrandimento, ma Terron Fabio per chi vota nella cabina elettorale?

R: «La musica nella nostra terra ha dato molto di più di quanto abbia fatto la politica che spesso ha contribuito a danneggiarla abbassandosi ai ricatti dei grandi padroni italiani che con la scusa del lavoro ci hanno portato le loro fabbriche inquinanti e stilato patti con la malavita, dunque oggi è difficile avere fiducia nella politica e in chi la rappresenta, con il movimento 5stelle si intravede un po’ di luce ma che credo spegneranno subito».

D: Quale il vostro giudizio su quanto accaduto nei giorni scorsi nelle stanze romane in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica?

R:« Dimostra che la voglia di cambiamento di milioni di elettori non conta niente…»

D: Cosa rappresenta il Sud Sound System per la musica italiana e per la loro terra il Salento per l’appunto?

R:«Abbiamo portato la musica reggae giamaicana e la nostra cultura salentina ai massimi livelli di attenzione in Italia, risvegliando così l’interesse degli addetti ai lavori, e delle migliaia di persone che vengono a visitare la nostra terra per vivere in prima persona le emozioni che abbiamo riversato per tanti anni nella nostra musica!».

D: Immagino che all’album seguirà un tour. Cosa state preparando per i vostri fans?

R:«Stiamo organizzando una serie di presentazioni per l’estate uno showcase dove ogni artista presenterà il brano sul Come back again aggiungendo all’esibizione parte del proprio repertorio, attualmente lo stiamo promuovendo nel live del sudsoundsystem che è già in atto potete aggiornarvi dal nostro sito sudsoundsystem.eu dunque vi aspettiamo in giro per l’Italia e nel salento per ballare e giore insieme good vibes come back again!!!».

D: E' particolare l'idea di racchiudere su un unica base una moltitudine di artisti. Come mai questa scelta tipicamente Jamaicana?

R: «Sinceramente all’inizio non pensavamo di arrivare ad avere cosi tante adesioni e ti dico che abbiamo messo da parte molte tracce che per scelta tecnica e tempistiche non sono uscite ma che di sicuro faremo uscire. Ogni giorno ci arrivano nuovi brani sul COMEBACKAGAIN dimostrazione del grande interesse che ha suscitato verso il mondo del reggae è stato abbastanza impegnativo ma il risultato è gratificante. Con questa produzione abbiamo avuto l’onore di collaborare con i più grossi produttori che ci hanno messo a disposizione i loro artisti tra cui il mitico Linford “fatta” Marshall capo della storica FATEYES record che da subito ci ha incitato e ci ha sostenuto facendo registrare sul riddim SHANTY B con la sua BUBBLE AND KOTCH una delle artiste femminili sul ritmo, una rivelazione. E’ iniziata da un po’ la promozione, in Jamaica se ne occupa Stampedestreetchart che ha inserito nella sua classifica diversi brani del Come backa gain tra le novità del mese, e poi ogni cantante o gruppo che ha partecipato sta promuovendo il proprio singolo con i propri mezzi, RDX hanno fatto uscire il video di BAD MAN SIGNAL uscirà a breve. Quello di GMAFFIA e tanti altri sono in produzione. Molti artisti inseriranno il brano sul Come back again riddim nel loro album. In uscita particolare attenzione a quello del veterano ANTONY MALVO che ritornerà a giugno con “STRONGER “ insomma si può dire che sia un buon inizio dall’italia. Vi segnialiamo il video dei Lucani KRIKKA REGGAE con il brano S’ADDUMM U FUOK quello di JAMAIKOL E FEBBO con la geniale B BOY E SOUND BWOY ,diciamo che il Come back again riddim è un vulcano in eruzione che porta fuecu intra la dance hall. Fondamentale è stato l’aiuto dei nostri collaboratori di REGGAEPONDRADIO (programma radio su internet molto seguito in Jamaica ) loro hanno contattato molti degli artisti sul riddim abbiamo seguito insieme tutta la produzione si occupano anche della promozione sui network , un big up a RANKIN LELE e GGD per la magnifica grafica tipica del reggae dancehall anni 90, non a caso è stato scelto uno schizzo in origine in bianco e nero, dalla collezione di locandine e flyers che GGD realizzava in quegli anni. RANKIN LELE ha continuato l’opera aggiungendo altri particolari insieme al colore arrivando a questo risultato, un grosso grazie a PAPA LEU per l’aiuto importante in studio e per tutto il lavoro logistico che c’è dietro a questo prodotto, un grosso grazie all’agenzia LAGOROSSO per il lavoro burocatrico molto complesso; insomma ci vuole una grande squadra per una grande produzione. Un grazie a tutta la redazione del Giornale di Puglia per l’interesse».


I più sinceri saluti ai lettori del Gdp da TERRON FABIO