Monno: “Scarsa raccolta differenziata? Sostituire i responsabili”
BARI - “Nel 2005 il presidente della giunta, Nichi Vendola, fissò al 55% la raccolta differenziata dei rifiuti da raggiungere per la Puglia entro il 2010. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti ma siamo nel 2013 e mentre l’asticella a livello nazionale è stata fissata al 65%, nella nostra regione si viaggia attorno al 20%.Stiamo meglio di otto anni fa, ma siamo incredibilmente lontani dai migliori propositi, con un’aggravante: che oggi non si possono più aprire nuove discariche e quelle esistenti sono prossime alla saturazione, tanto che per l’anno prossimo si dà per scontata, se le percentuali di raccolta non dovessero drasticamente migliorare, una grande difficoltà per lo smaltimento.
Dopo otto anni, però, non è possibile venirci a raccontare che tutto questo non ha responsabili, che è colpa dei Comuni, rei di non avere applicato le leggi.
Ricordiamo bene, invece, che all’epoca c’era qualche buontempone nel centrosinistra che raccontava come i rifiuti fossero una risorsa e che le aziende avrebbero fatto a gara per prendersi la monnezza per produrre energia.
Per non parlare di chi in questi anni, ha propugnato che la raccolta differenziata spinta, il porta a porta, fosse il toccasana che avrebbe risolto ogni problema.
Spiace constatare che così non è stato mentre l’unica certezza è che i costi di quel sistema sono elevatissimi a carico dei cittadini e delle imprese manifatturiere e di servizi.
Ma ora, si dirà, che cosa possiamo fare per adeguarci agli standard europei e raggiungere il 50% di differenziata? Innanzitutto, visto che come Pd siamo al governo, bisogna portare all’attenzione del Parlamento la modifica della legge nazionale che impone il gestore unico per lo spazzamento delle strade, per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Così ne trarrebbero un vantaggio le imprese locali con un criterio di specializzazione e di responsabilità di obiettivi per ciascuna filiera.
E soprattutto copiare il meglio della Germania: compensando cittadini ed imprese che riciclano vetro, carta, plastica, ferro”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Pd Michele Monno.