V Commissione: audizioni sui depuratori di Gioia e Altamura
BARI - La quinta commissione presieduta da Donato Pentassuglia ha affrontato le problematiche inerenti l’efficienza degli impianti di depurazione nel sud-est barese e nella Murgia sud-orientale, con riferimento alle modalità di recapito finale dell’affluente depurato pertinente all’impianto di depurazione di Gioia del Colle.Sull’argomento è stata audita la vicepresidente della Giunta regionale Angela Barbanente che ha rimarcato l’impegno assunto dall’amministrazione regionale sul tema in questione, tradotto ad oggi con una serie di incontri che hanno avuto inizio il 17 aprile scorso, con l’intento di giungere ad una soluzione definitiva di questa incresciosa situazione.
L’assessore Barbanente ha evidenziato che la criticità dell’impianto è dovuta agli insediamenti produttivi presenti nel territorio che peggiorano la qualità delle acque. In sede tecnica – ha detto la Barbanente – sono stati stabiliti i primi provvedimenti più urgenti da eseguire: l’intensificazione dei controlli da parte di Aqp, la messa a disposizione del Comune di Gioia di un’area di sei ettari adiacente agli attuali campi di spandimento, tramite un’azione di esproprio, utili per la manutenzione straordinaria e provvisoria, in attesa di realizzare il recapito finale dell’impianto di affinamento situato a Lama San Giorgio.
Il sindaco di Gioia del Colle Sergio Povia ha annunciato che l’amministrazione ha già provveduto all’esproprio delle aree, vista l’urgenza di risolvere quanto prima questa situazione in attesa dell’autorizzazione per la messa in funzione dell’impianto di affinamento, considerata la presenza di ben tre impianti ad oggi realizzati e non funzionanti.
A seguito della sollecitazione da parte della commissione alla Provincia di Bari, organo preposto al rilascio dell’autorizzazione per la messa in funzione dell’impianto, ha preso la parola l’assessore provinciale alla tutela dell’ambiente Giovanni Barchetti, che ha dichiarato che l’amministrazione provinciale non ha ancora provveduto ad autorizzare l’impianto, per la mancata realizzazione del collettore che convoglia al recapito finale, nonostante il problema sia stato già sollevato nelle diverse sedi.
Sull’argomento si sono pronunciati anche Aqp, che ha assicurato la sua costante azione di monitoraggio; il dipartimento di prevenzione dell’Asl di Bari che ha denunciato l’insufficiente capacità dell’attuale depuratore; l’ARPA che sta conducendo dei controlli tenendo conto dei livelli di superamento tabellari.
Un altro punto delicato è stato affrontato in commissione. Si tratta dell’efficienza dell’impianto di depurazione del Comune di Altamura e la problematica relativa alla sistemazione idraulica del torrente Jesce. Le criticità riguardano il recapito finale nel torrente Jesce – ha detto il consigliere regionale Michele Ventricelli che ha relazione sull’argomento. È necessaria una verifica sul livello di depurazione delle acque e la sistemazione del canale, considerato che l’impianto di depurazione è stato terminato nel 2009 e che ad oggi non sia stata individuata una adeguata progettualità e le risorse necessarie per la realizzazione. A queste dichiarazioni si sono aggiunte le sollecitazioni del consigliere regionale Giacinto Forte considerato il contesto paesaggistico compromesso dalla presenza del canale.
Sulla questione è intervenuta l’assessore Barbanente che ha parlato di un Piano d’azione messo in atto dalla Regione in cui i diversi soggetti (ARPA, Aqp. Autorità idrica e Consorzio di Bonifica), sono chiamati a concorrere al risanamento. La proposta è stata accolta dalla commissione affidando il compito al Consorzio di Bonifica di presentare all’amministrazione regionale un loro progetto, risalente al 1995, relativo all’ultimo tratto del canale Jesce di circa cinque chilometri, che se aggiornato alle esigenze attuali potrebbe essere risolutivo.
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