Il monito di Perrone: "Vendola attivi subito il patto regionale verticale"

LECCE - Il sindaco Paolo Perrone ha scritto al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola per invitarlo ad attivare immediatamente il patto regionale verticale incentivato al fine di sbloccare la capacità di spesa dei comuni pugliesi.

Il provvedimento favorisce, in particolar modo, i comuni fra i 1.000 e i 5.000 abitanti ai quali, a partire da quest’anno,  sono stati estesi i vincoli del Patto di Stabilità.

L’utilizzo del meccanismo del patto regionale incentivato consentirebbe a questi Comuni di azzerare il Patto eliminandone i vincoli e favorendo così il pagamento delle imprese fornitrici.


Qui di seguito riportiamo la lettera del primo cittadino a Vendola:


Caro Presidente,

le regole del Patto di stabilità interno costituiscono per Regioni, Province, Comuni, un vincolo di finanza pubblica che aggrava la già precaria situazione finanziaria degli enti, e li costringe ad adottare misure di contenimento dei pagamenti alle imprese e in generale al proprio ambito di riferimento, allo scopo di non sforare gli obiettivi imposti. Questo meccanismo perverso si ripercuote negativamente sul territorio e sull’economia nazionale e locale.

In questo contesto, è  assolutamente necessario sfruttare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa per alleviare il peso dei vincoli del Patto di stabilità.

Mi riferisco in particolare al Patto regionale verticale incentivato, che l’anno scorso ha consentito di liberare capacità di spesa degli enti locali per circa 71 mln di euro. Per quest’anno il DL 35/2013 convertito ha previsto, a fronte di un contributo alla Regione Puglia di euro 60.456.152, euro 72.550.284 di spazi finanziari cedibili ai Comuni, da utilizzare per il pagamento di spese in conto capitale.

La necessità di attivare la procedura è quanto mai impellente per i Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti, ai quali sono stati estesi i vincoli del Patto dal 1/1/2013. Anche se la Puglia annovera un minor numero di piccoli Comuni rispetto alle altre Regioni, si tratta comunque di circa 80 enti, concentrati praticamente solo nelle province di Lecce (38) e Foggia (34).

Il DL 35/2013 convertito ha riservato una quota minima del 50% di spazi finanziari del patto incentivato, dunque euro 36.275.142, per tali tipologie di comuni, a fronte di un obiettivo di 18 mln di euro. Per i Comuni pugliesi tra 1.000 e 5.000 abitanti dunque l’utilizzo del meccanismo del patto regionale incentivato consentirebbe l’azzeramento del Patto.

Per questi motivi, anche su sollecitazione dei Sindaci salentini, preoccupati degli effetti finanziari di una problematica finora sconosciuta, ti invito ad attivare al più presto in Puglia il patto regionale incentivato, dati i tempi ristrettissimi previsti dalla normativa.


Confido in una tua pronta e positiva risposta.

Cordiali saluti.

Paolo Perrone